Il mondo delle automobili continua a stupire. Tecnologicamente parlando, infatti, le auto degli ultimi anni hanno fatto grandissimi passi in avanti rispetto alle colleghe di 20 o di 30 anni fa. Non siamo ancora arrivati alla commercializzazione di automobili a guida autonoma, è vero, ma non ci sono dubbi nell’affermare che i veicoli attuali sono dei veri gioiellini tecnologici. Se fino a non molti anni fa gli optional più avanzati erano l’aria condizionata e i finestrini elettrici, oggi possiamo contare su auto ricche di funzionalità stupefacenti. Tra queste c’è per esempio il sistema di Traffic Sign Recognition: di cosa si tratta?
Le nostre strade a volte sono delle vere e proprie foreste di cartelli stradali. Pensiamo per esempio a quanti cartelli stradali incontriamo in particolari vie cittadine, o ai tanti segnali che si accumulano vicino a cantieri stradali o deviazioni. Perdersi un cartello o un’indicazione, in questi casi, è tutto fuorché difficile. E si sa, una svista di questo tipo può portare a multe, o persino a incidenti. È a partire da questa considerazione che è stato sviluppato il sistema Traffic Sign Recognition, abbreviato spesso in TSR. Si tratta di fatto di una tecnologia per il riconoscimento automatico dei cartelli stradali, così da supportare l’automobilista durante la guida. Come si traduce tutto questo quando si è al volante? Semplice: il Traffic Sign Recognition scansiona i lati della strada e, nel momento in cui riconosce un cartello stradale, lo visualizza sul display del guidatore, tipicamente sul monitor multifunzione del cruscotto. Ma da quanto tempo esistono i sistemi Traffic Sign Recognition?
Come si può immaginare, il Traffic Sign Recognition è una tecnologia molto recente. A rendere tutto possibile è stata, guardando indietro nel tempo, la Vienna Convention on Road Signs and Signals del 1968. Durante quell’incontro internazionale si decise infatti di standardizzare i segnali stradali, in modo da facilitare il riconoscimento delle indicazioni anche all’estero. Il trattato in questione è stato firmato da oltre 50 Paesi, tra i quali 31 Paesi europei.
Quella è stata la base fondamentale: fare in modo che i principali segnali stradali fossero uguali o perlomeno molto simili tra un Paese e l’altro. Grazie a questa Convenzione possiamo viaggiare in Europa con una certa leggerezza quanto a comprensibilità della segnaletica stradale. Questo è stato ovviamente un vantaggio anche per lo sviluppo di un sistema come il Traffic Sign Recognition: la stessa piattaforma può essere infatti impiegata in molti Paesi differenti.
La prima automobile dotata di Traffic Sign Recognition è stata la Opel Insigna, nel 2008. L’anno seguente il TSR ha fatto la sua comparsa sulla BMW Serie 7 e sulla Mercedes Classe S. Pian piano questa tecnologia è stata adottata da tanti altri produttori, a partire da Volvo, Volkswagen, Saab e via dicendo.
All’inizio, durante i primi anni di introduzione, e quindi circa 10 anni fa, i sistemi TSR potevano riconoscere solo i segnali di limiti di velocità rotondi presenti sulle strade europee. Da allora la gamma di cartelli stradali comprensibili per i migliori sistemi di riconoscimento automatico dei segnali è sensibilmente aumentata. Ford, per esempio, mette a disposizione dei dei sistemi TSR in grado di riconoscere “i segnali stradali verticali, quelli al margine della strada e i cartelli sopraelevati che indicano il limite di velocità o il divieto di sorpasso”. Anche Maserati spiega che il sistema TSR disponibile sui propri veicoli è in grado di riconoscere tre tipologie di segnali, ovvero quelli di limite di velocità, di divieto di sorpasso e di limite temporaneo di velocità. Alfa Romeo sottolinea inoltre che il sistema di TFR è in grado di riconoscere anche i segnali che indicano la fine di un divieto di sorpasso, nonché i cartelli di limiti di velocità condizionati.
Come riesce questo sistema a riconoscere i segnali stradali? A livello pratico, tutto parte grazie a una telecamere frontale, che scannerizza tutto quello che si para di fronte all’automobile. Questa telecamera è tipicamente installata dietro (o meglio, davanti) allo specchietto retrovisore. Le immagini così raccolte vengono esaminate continuamente e in tempo reale da un sistema di intelligenza artificiale, il quale è stato “istruito” per riconoscere i cartelli definiti dalla Convenzione di Vienna. Va detto che questi sistemi possono prendere in considerazione anche l’eventualità di scarsa visibilità dei segnali stradali, rendendo di fatto impossibile o difficile per il TSR riconoscere i cartelli presenti a bordo strada. Questo potrebbe accadere in caso di visibilità ridotta per pioggia forte, illuminazione scarsa, nebbia o neve, per la presenza di riflessi o ancora, per il danneggiamento degli stessi segnali stradali. In questo caso, come sottolinea per esempio Maserati, “l sistema TSR utilizza i dati provenienti dal sistema di navigazione per fornire informazioni”.
Sono ancora poche le automobili che possono vantare un sistema di Traffic Sign Recognition. Questo non significa però che l’automobilista debba fare a meno di questo tipo di supporto alla guida. I segnalatori COYOTE, utilizzabili su qualsiasi tipologia di autoveicolo, possono infatti aiutare l’automobilista a guidare in sicurezza, senza perdersi nessun limite di velocità. La app, i segnalatori e i navigatore COYOTE presentano infatti sullo schermo il limite di velocità del tratto stradale percorso, così da ridurre le possibilità di incorrere in multe per eccesso di velocità. Sempre a questo scopo, i dispositivi COYOTE segnalano con opportuno anticipo la presenza di autovelox fissi e mobili, nonché di eventuali zone a rischio. Non serve per forza avere un sistema di Traffic Sign Recognition per guidare in sicurezza!