Tra gli automobilisti non è più un mistero che gli autovelox siano utilizzati dagli enti locali per “fare cassa”: a volte non segnalati correttamente o mimetizzati a dovere. Senza tralasciare i rischi legati alla sicurezza stessa, visto che non appena ci si accorge della presenza (ormai in prossimità della rilevazione), l’istinto è quello di frenare violentemente. Senza pensare male, se l’automobilista sa che in quel punto è installato un autovelox, alza il piede dall’acceleratore. Così si ottiene l’effetto del rallentamento.
Se invece l’apparecchio non è visibile, si generano due situazioni sfavorevoli: non si rallenta (e quindi non manca il comportamento virtuoso, anche se obbligato), e vengono comminate delle multe, anche solo per un solo chilometro. Sull’argomento è intervenuto il presidente dell’Automobile Club d’Italia, Angelo Sticchi Damiani, con una lettera aperta.
La lettera. “È bene chiarire che le recenti decisioni anche della Corte costituzionale vanno nel senso di un rapporto tra automobilisti e forze di polizia nazionali e locali decisamente più equilibrato in cui i tutori della legge esercitano il loro compito adottando tutti gli accorgimenti previsti dagli ordinamenti in maniera chiara, leale e trasparente. L’obiettivo non è quello di elevare multe, ma quello di ottenere il rallentamento degli automobilisti in alcuni punti ritenuti più pericolosi e con una frequenza ritenuta necessaria. Quindi è evidente che, per ottenere questo scopo, sia necessario che l’apparato sia ben visibile sia di giorno che di notte e che i cartelli di preavviso siano posizionati in maniera efficace e soprattutto non siano per il 90% inutili”, recita il documento. Da qui la proposta. “Io vorrei che questa corretta e giusta posizione della Corte possa diventare un patto non scritto tra gli automobilisti e le forze di polizia addette alla sicurezza stradale: io ti indico con chiarezza dove è necessario che tu rallenti e tu lo farai. Probabilmente le casse degli enti locali e dello Stato ne soffriranno e anche i giudici di pace lavoreranno di meno, ma gli automobilisti avranno trovato più convincente e non punitivo andare più piano”, conclude Sticchi Damiani. Basta più, quindi, autovelox “killer”.
Vincenzo Bonanno
silvano celli
gianluca