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Italiani al volante, ecco come si comportano rispetto al resto dell’Ue

Lo svela il “barometro della guida responsabile”, un’indagine realizzata dalla fondazione francese Vinci Autoroutes sul comportamento dei conducenti in dieci nazioni dell’Unione europea.

Gli automobilisti italiani predicano bene ma razzolano male. Riconoscono perfettamente e condannano i comportamenti più rischiosi al volante. Poi, però, sopravvalutano le proprie capacità di guida e adottano proprio alcune delle condotte più pericolose. A rivelarlo è il “barometro della guida responsabile”. Si tratta di un’indagine realizzata dalla fondazione francese Vinci Autoroutes sul comportamento dei conducenti in dieci Stati dell’Unione europea (Francia, Italia, Gran Bretagna, Germania, Spagna, Svezia, Belgio, Grecia, Polonia, Paesi Bassi).

Vanitosi. Gli italiani si considerano degli assi del volante, attribuendosi in media un voto di 8 su 10. Un giudizio più alto della considerazione che emerge a livello europeo (7 su 10). I migliori guidatori nel Vecchio Continente (fra tutti i Paesi coinvolti nell’indagine) sono risultati gli svedesi (37%), mentre proprio gli italiani sono considerati i meno responsabili (31%). Gli stessi automobilisti del Belpaese sono critici nei confronti dei loro connazionali al volante, giudicandoli come irresponsabili (45%), stressati (37%), aggressivi (26%) e addirittura pericolosi (34%).

Infrazioni. Secondo l’indagine, il mancato rispetto delle regole e l’adozione di comportamenti pericolosi sono in netto aumento sia in Italia che nel resto d’Europa. Entrando nel dettaglio, l’88% dei guidatori italiani ammette di superare ogni tanto il limite di velocità di qualche km/h (a fronte del 91% in Europa), il 63% non rispetta le distanze di sicurezza (il 65% in Europa), il 56% dimentica di mettere la freccia prima di sorpassare o di svoltare (il 58% in Europa), il 51% non rallenta in prossimità di un cantiere (il 55% in Europa), il 34% dimentica di allacciare le cinture di sicurezza (il 22% in Europa).

Ma non è tutto. L’Italia primeggia anche per l’inciviltà al volante: il 63% dei guidatori ammette che gli capita di insultare altri conducenti (il 56% in Europa), il 58% usa il clacson in modo inappropriato (il 47% in Europa), il 21% scende dall’auto per discutere con un altro conducente (il 15% in Europa). Per quanto riguarda la sicurezza al volante, pur ritenendo che l’alcol, l’assunzione di stupefacenti e l’uso improprio del cellulare siano le cause principali di incidenti mortali sulle strade, il 12% degli italiani (in linea con la media europea) si mette alla guida anche con un tasso alcolemico superiore rispetto a quello consentito dal Codice della strada. Il 44% dei conducenti, inoltre, afferma di telefonare senza usare vivavoce o auricolare (il 35% in Europa). La situazione non migliora per quanto riguarda l’invio e la lettura di sms e di mail al volante, anche in questo caso un altro malcostume nostrano (praticato dal 34% degli italiani, a fronte del 26% in Europa). Pure rispetto ai colpi di sonno gli automobilisti del Belpaese sono un po’ troppo spregiudicati. Il 27% è convinto infatti di poter guidare anche se stanco. L’81%, poi, ritiene di poter lottare contro il sonno parlando con un passeggero, il 56% ascoltando la radio e il 50% guidando con il finestrino aperto. Tutte false credenze. Lo dimostra il fatto che il 28% ha avuto la chiara percezione di essersi assopito al volante per qualche secondo almeno una volta.

Vincenzo Bonanno

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