Accumulatore scarico: cosa è bene sapere?

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accumulatore scarico

L’accumulatore scarico è senza ombra di dubbio tra i problemi più comuni quando si parla di auto che si rifiutano di partire. L’accumulatore, o batteria che dir si voglia, è un elemento fondamentale all’interno di un veicolo a motore. Si tratta infatti del necessario punto di stoccaggio dell’energia elettrica di cui l’automobile ha bisogno per far funzionare l’intero impianto elettrico, dai fari ai tergicristalli, dall’aria condizionata all’autoradio. Ma non è ovviamente tutto qui: l’accumulatore deve essere perfettamente attivo e carico anche per far partire il motore. Per l’accensione del propulsore è infatti necessario che della corrente a bassa tensione fuoriesca dalla batteria per essere avviata alla bobina di accensione. In mancanza di una carica sufficiente, quindi, il veicolo non potrà partire. Ma per quali motivi l’accumulatore scarico è un problema così comune? E quali sono le opzioni a nostra disposizione quando la batteria è scarica?

Accumulatore scarico: la batteria potrebbe essere andata

Di certo non bisogna pensare sempre al peggio. Però, quando ci si trova tra le mani un’auto che non parte, il più probabile responsabile è sempre l’accumulatore scarico. Ma non è tutto qui: il pessimista sarà sempre convinto di avere a che fare non con una batteria da ricaricare, quanto invece con una batteria da sostituire. Non è certo una novità, le batterie sono sottoposte ai danni dell’età e dell’usura, essendo dunque tutt’altro che eterne. Questi elementi non hanno una data di scadenza precisa, ma in linea di massima si può affermare che un accumulatore per auto dura mediamente tra i 3 e i 5 anni. Un uso corretto e una buona manutenzione permettono di allungare un po’ la vita della batteria, mentre un uso improprio può portare a dei danni fatali ben prima di questo periodo. Ma attenzione: non sempre l’accumulatore è scarico per via di un danneggiamento; talvolta le cause da individuare sono di tutt’altro stampo.

Accumulatore scarico: altre cause

Per capire perché un accumulatore può scaricarsi è importante comprendere il funzionamento di questo dispositivo. Va sottolineato infatti che la batteria della auto si ricarica normalmente durante ogni utilizzo. In linea di massima si può dire che una accumulatore in piena salute avrà sempre una buona carica di energia se utilizzato regolarmente, e quindi per circa 20-30 minuti al giorno. Un uso meno frequente, o degli spostamenti più brevi, non possono garantire la ricarica. Ma non è solo il mancato uso a scaricare la batteria: ecco altre cause.

  • Dispostivi rimasti accesi a motore spento: per i più diversi motivi ci si potrebbe ritrovare con un accumulatore scarico a causa di dispositivi rimasti attivi a motore spento. Pensiamo a chi si dimentica di spegnere i fari, a chi sceglie di ascoltare la radio con l’auto spenta, a chi non chiude bene la portiera e lascia quindi l’illuminazione dell’abitacolo accesa per ore.
  • Temperature particolarmente basse: chi ha a che fare con una batteria già di per sé non in perfette condizioni potrebbe avere dei problemi ad accendere l’auto dopo una sola notte passata a temperature inferiori allo 0.
  • Utilizzo di una batteria errata: ci si potrebbe trovare di frequente con l’accumulatore scarico in seguito alla scelta di una batteria errata per quel determinato veicolo.
  • Malfunzionamenti dell’alternatore: a compromettere le performance dell’accumulatore potrebbero essere dei malfunzionamenti a carico dell’alternatore, incapace quindi di ricaricare a dovere la batteria.

Ricaricare la batteria scarica: ecco come fare

Ipotizziamo che la batteria dell’auto sia ancora salute. Nel caso di accumulatore scarico ma in assenza di danni, dunque, per far ripartire l’auto sarà necessario procedere con la ricarica. Come è possibile fare? Il modo più appropriato, efficace e veloce per ricaricare una accumulatore vuoto è quello che prevede l’utilizzo di un apposito caricabatterie per auto. Si tratta di qualcosa che può essere fatto da un elettrauto, ma anche di un’operazione che è possibile fare a casa, utilizzando un proprio caricabatterie. Va sottolineato che esistono dei dispositivi di base che costano meno di 100 euro. L’importante è ovviamente acquistare un caricabatterie compatibile con il proprio accumulatore. Una volta in possesso di questo dispositivo si dovrà togliere la batteria del vano motore, scollegando i cavi, svitando con attenzione i morsetti. Per sicurezza, è bene effettuare questa operazione con dei guanti di gomma, ed eventualmente con degli occhiali protettivi. Dopo aver pulito i poli della batteria sarà possibile collegare il caricabatterie, avendo cura di impostare il valore specifico di ricarica sul dispositivo, in base alla tensione prevista per l’accumulatore stesso. In circa mezzora di ricarica ci sarà sufficiente energia per re-installare la batteria e avviare il motore; per avere una ricarica completa saranno invece necessarie 8, 10 o 12 ore.

E se invece fosse necessario sostituire l’accumulatore?

Acquistare una nuova batteria: quanto costa?

Quando costa un nuovo accumulatore per l’auto? Ebbene, i prezzi variano in base al modello e alla marca. Chi vuole risparmiare può acquistare una batteria economica presso un negozio di fai da te, accedendo anche a dispositivi con prezzi di circa 50 euro. Chi desidera un dispositivo di qualità maggiore, invece, destinato probabilmente a durare più lungo, dovrà spendere di più, per superare talvolta i 100 o i 150 euro, in base al tipo di auto.

Come capire se l’accumulatore è da ricaricare o da sostituire?

Si capisce quindi che, anche per risparmiare, è importante capire se la batteria deve essere ricaricata o se invece deve essere sostituita. Di per sé comprenderlo è abbastanza facile, a patto di avere con sé lo strumento giusto. Sarà infatti necessario andare a controllare l’accumulatore utilizzando un misuratore elettronico, in grado di misurare la tensione della batteria. Con motore spento la tensione rilevata dovrebbe essere di circa 12,4 Volt o 12,6 Volt. Una tensione di molto minore sarà segnale di una batteria da buttare.

E ancora, se dopo aver caricato una batteria questa si rifiuta di far partire l’auto, si avrà probabilmente a che fare con una batteria da sostituire. In caso di dubbio, in ogni caso, basterà portare l’accumulatore da un elettrauto, che potrà eseguire velocemente un test più accurato.

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