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BYD: il nuovo gigante cinese dell’elettrico arriva in Europa

Ancora poco conosciuto dal grande pubblico, il marchio cinese BYD (Build Your Dreams) sta guadagnando rapidamente terreno nel mercato automobilistico europeo. Già ben consolidato in Asia, ha adottato una strategia mirata per conquistare gli automobilisti europei, con una gamma che combina elettrico puro e ibrido plug-in. Vediamo come.

Un’ambizione chiara: diventare un punto di riferimento per la mobilità elettrica

Un marchio già leader in Cina

BYD non è un nuovo arrivato. È infatti uno dei più grandi costruttori mondiali di veicoli elettrificati. In Cina domina il mercato dell’elettrico e dell’ibrido grazie alla sua competenza tecnologica, alla capacità produttiva e a una politica dei prezzi particolarmente aggressiva.

Un’espansione graduale ma strutturata in Europa

Negli ultimi anni, BYD ha accelerato il suo sviluppo nel continente europeo con modelli progettati o adattati alle esigenze locali. Lontano da semplici operazioni di marketing, il marchio ha già consolidato la sua presenza in mercati chiave come Germania, Norvegia, Francia e Paesi Bassi.

Ibrido plug-in: una scelta strategica per l’Europa

Perché puntare sull’ibrido?

Di fronte alle sfide dell’adozione del veicolo elettrico al 100% — come l’autonomia limitata, il costo elevato e l’infrastruttura di ricarica ancora carente — BYD ha scelto di proporre veicoli ibridi plug-in (PHEV), più adatti alle necessità quotidiane dei conducenti europei. Una strategia che permette di combinare i vantaggi dell’elettrico in città con la flessibilità del motore termico sui lunghi tragitti: una soluzione concreta per una transizione sostenibile.

Due modelli già disponibili

Attualmente BYD propone due modelli PHEV in Europa:

  • Seal DM-i, una berlina familiare
  • Seal U DM-i, un SUV pensato per un uso urbano e periurbano

Entrambi offrono un’autonomia elettrica competitiva e la possibilità di passare automaticamente al motore a combustione quando necessario. Una soluzione ideale per chi desidera ridurre i consumi senza rinunciare alla libertà di movimento.

Una gamma destinata ad ampliarsi

Nel 2025 sono attesi altri due modelli ibridi. L’obiettivo è quello di coprire una gamma di segmenti di mercato ancora più ampia, dai professionisti ai privati, offrendo livelli di equipaggiamento e comfort in linea con gli standard europei.

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Produzione locale: una mossa per aggirare le barriere doganali

Per restare competitiva rispetto ai marchi europei e ridurre l’impatto dei dazi, BYD intende localizzare parte della sua produzione in Europa.

Due Paesi sono stati individuati:

  • Ungheria, per la sua posizione strategica e capacità industriale
  • Turchia, per la vicinanza logistica e gli accordi commerciali favorevoli

Queste installazioni consentirebbero a BYD di offrire prezzi più competitivi e garantire una migliore disponibilità di ricambi e assistenza post-vendita.

Un concorrente da tenere d’occhio

Nel giro di due anni, BYD è passata da outsider a vera e propria sfidante nel mercato europeo della mobilità elettrica. Ad aprile 2025, ha superato Tesla nelle vendite di veicoli 100% elettrici in Europa, con 7.231 immatricolazioni contro le 7.165 del colosso statunitense.

Puntando su un approccio progressivo, ibrido e localizzato, BYD si sta affermando come un attore credibile e ambizioso della mobilità a basse emissioni. Con una gamma accessibile, tecnologica e in linea con le esigenze europee, potrebbe davvero stravolgere gli equilibri attuali, soprattutto nel segmento ibrido plug-in.

Un marchio da seguire da vicino per chi sta pensando di cambiare auto… o di passare gradualmente all’elettrico.

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