Addio al certificato di proprietà e accorpamento Pra-Motorizzazione. Nelle prossime settimane dovrebbe arrivare al tavolo del Consiglio dei ministri la bozza della riforma voluta dal ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Graziano Delrio, e dal suo vice, Riccardo Nencini. Il provvedimento, se approvato, oltre a semplificare la vita degli automobilisti, porterà anche a un calo delle tariffe.
La riforma. Prevista la fusione della Motorizzazione civile e del Pubblico registro automobilistico in un nuovo soggetto, l’Agenzia per il trasporto stradale. Non ci saranno più i due archivi, ma un solo documento. Nelle intenzioni della manovra c’è infatti la riduzione dei costi connessi alla gestione dei dati relativi alla proprietà e alla circolazione dei veicoli, con risparmi per gli automobilisti. Il decreto prevede l’introduzione di un documento unico di proprietà e circolazione di autoveicoli, motoveicoli e rimorchi e il trasferimento al ministero delle Infrastrutture e dei trasporti delle funzioni del Pra. I tempi, comunque, non saranno brevissimi, ma serviranno altri passaggi e provvedimenti.
Immatricolazioni. Se il decreto entrerà in vigore, dal 2016 le funzioni svolte dal Pubblico registro automobilisticosaranno trasferite al ministero delle Infrastrutture e dei trasporti e, a tal fine, l’Archivio nazionale dei veicoli sarà integrato con una sezione contenente i dati relativi alla proprietà del veicolo. Dal 1° luglio 2016, inoltre, la carta di circolazione costituirà il documento unico di circolazione e proprietà di autoveicoli, motoveicoli e rimorchi e conterrà anche i dati inerenti la proprietà e lo stato giuridico e tecnico del veicolo.
Risparmi. Il provvedimento, oltre a produrre una semplificazione per gli automobilisti (resterà un unico documento, la carta di circolazione), porterà anche a una sensibile riduzione delle tariffe automobilistiche. Rispetto ai 100 euro che si pagano adesso (27 euro di emolumenti Pra, 9 euro di diritti Motorizzazione e due imposte di bollo da 32 euro) serviranno 61 euro per ogni formalità (29 euro di tariffa e 32 euro di imposta di bollo). Un risparmio, quindi, di 39 euro. La riforma, comunque, deve prima essere approvata ed entrare in vigore. Al momento, invece, resta invariata l’Ipt, l’imposta che fa lievitare i costi di immatricolazione e di passaggio di proprietà e che, nonostante l’abolizione delle province, non è stata eliminata.
Vincenzo Bonanno