Lo rivela una ricerca della fondazione “Filippo Caracciolo”, il centro studi dell’Aci. Il 59% degli italiani sceglie la macchina per muoversi, contro una media europea del 35%.
Il conto, ogni anno, è salato: cinque miliardi di euro il costo della congestione nelle sei città più popolate, una “tassa” di 850 euro a famiglia per gli incidenti stradali, tre giorni persi nel traffico. A evidenziarlo è una ricerca della fondazione “Filippo Caracciolo”, il centro studi dell’Aci. «Le principali città italiane sono belle ma invivibili e pagano un altissimo spread-mobilità nei confronti degli altri centri europei a causa di traffico, incidenti e inquinamento», afferma Angelo Sticchi Damiani, presidente dell’Automobile Club d’Italia. «La ricetta dell’Aci è un progetto speciale nazionale per la mobilità urbana: 50 miliardi di euro in 10 anni, nuove regole, controlli efficaci e incentivi per le amministrazioni virtuose. L’80% dei fondi dovrà essere destinato a colmare lo spread infrastrutturale e di offerta del nostro trasporto urbano pubblico, il restante 20% coprirà gli investimenti per la messa in sicurezza dei punti critici, la promozione di servizi di car e bike sharing, il rinnovo del parco veicolare con l’introduzione di veicoli elettrici, la realizzazione di piste ciclabili e l’introduzione di tecnologie per la smart mobility».
TUTTI IN AUTO. Il 59% degli italiani sceglie la macchina per muoversi, contro una media europea del 35%. Da qui l’alto numero di auto per abitante. Più di 60 macchine ogni 100 persone a Roma o Torino, a fronte di una media europea che non arriva a 40: Londra 36, Berlino 35, Madrid 32. Nella sola capitale, poi, il costo della congestione supera i due miliardi di euro l’anno: 1.005,91 euro per ogni automobilista, 722,75 euro per ogni utente del trasporto pubblico.
Vincenzo Bonanno