Ritocco all’insù delle multe per le violazioni del Codice della strada ed ennesimi aumenti dei pedaggi autostradali. Per gli automobilisti il 2015 si apre con un una nuova tornata di salassi. Nel dettaglio, gli importi dei verbali sono lievitati dello 0,8%, mentre le tariffe da versare ai caselli sono state maggiorate fino all’1,5%, un tetto assicurato dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti a fronte di richieste vicine al 9%. Senza dimenticare che con l’arrivo del 2015 si torna a pagare il bollo per tutte le auto (ma anche moto) storiche di età compresa tra i 20 e i 29 anni, come imposto dalla legge di stabilità 2015.
MULTE PIU’ SALATE. Secondo l’articolo 195, comma 3, del Codice della strada, «la misura delle sanzioni amministrative pecuniarie è aggiornata ogni due anni in misura pari all’intera variazione, accertata dall’Istat, dell’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (media nazionale) verificatasi nei due anni precedenti», recita la norma. Da qui l’ormai consueto adeguamento biennale all’inflazione degli importi delle sanzioni.
LA MAPPA DEGLI AUMENTI AL CASELLO. In media, i rincari dei pedaggi autostradali lungo l’intera rete sono di circa l’1,32%. Una misura «necessaria per consentire il superamento dell’attuale negativa congiuntura economico-finanziaria», spiega il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, di concerto con il ministero dell’Economia e delle Finanze. Ad Autostrade per l’Italia è stato riconosciuto un adeguamento tariffario dell’1,46%. La percentuale sale all’1,5% per Ativa, Autovie Venete, Brescia-Padova, Cav, Autocamionale della Cisa, Autostrada dei Fiori, Milano Serravalle-Milano Tangenziali, Tangenziale di Napoli, Rav, Salt, Sat, Satap Tronco A4, Satap Tronco A21, Sav, Sitaf, Torino-Savona e Strada dei Parchi. Nessun aumento, invece, per Asti-Cuneo, Autostrada del Brennero, Consorzio Autostrade Siciliano, Centro Padane e Autostrade Meridionali. Impressionante il dato della Cgia di Mestre: negli ultimi 10 anni il costo dei pedaggi è aumentato del 46%.
LA DENUNCIA DEL CODACONS. Tutte queste voci di spesa «rendono gli automobilisti la categoria più tartassata d’Italia, quella cioè più colpita da aumenti e rincari», lamenta il Codacons. «Basti pensare – spiega il presidente Carlo Rienzi – che nel 2014 i costi per il mantenimento di una automobile hanno raggiunto i 4.500 euro annui ad autovettura, tra pedaggi, carburante, manutenzione, assicurazione e tasse. Costi che raggiungono complessivamente il 25% del reddito di una famiglia media».
Vincenzo Bonanno19