Cresce di giorno in giorno il numero di automobilisti che decide di installare nella propria automobile una Dash Cam. Il motivo è semplice: lungo le nostre strade, ogni giorno, ci sono centinaia di incidenti. Per la precisione, l’ACI ci dice che in media si registrano circa 600 sinistri ogni 24 ore. In molti casi la dinamica dei fatti è chiara e netta, ed è dunque facile individuare il colpevole dell’incidente. In altri casi, magari in assenza di testimoni, diventa invece più difficile definire le effettive responsabilità di chi è coinvolto nel sinistro stradale. Diventa così importante poter contare su un aiutino in più, e quindi su una visione “oggettiva” del fattaccio. Ed è proprio per questo motivo che si stanno diffondendo sempre di più le Dash Cam, ovvero le piccole videocamere che vengono montate all’interno delle automobili. L’obiettivo, chiaramente, è filmare quello che avviene durante la guida, e nello specifico ciò che succede nei secondi precedenti un sinistro stradale, in modo da poter stabilire senza dubbio di chi è la responsabilità. Ma come funzionano le Dash Cam? Cosa dice la legge italiana a proposito? E che relazione c’è tra queste telecamere da automobile e la compagnie assicurative?
Partiamo dalle basi. Che cosa sono le Dash Cam? Si tratta di piccole videocamere che vengono realizzate fin dal principio per essere installate all’interno delle automobili. Non sono, quindi, delle videocamere del tipo “sportivo” adattate per l’occasione. Il loro nome è la contrazione di “dashboard cam”, ovvero di “telecamere da cruscotto”. È proprio nei pressi del cruscotto – o nella parte superiore del parabrezza – infatti, che di solito vengono installate queste Dash Cam, così da poter offrire una visuale completa. Esistono, va detto, anche delle Dual Cam, ovvero un sistema di Dash Cam doppio, costituito da una videocamera che riprende davanti all’auto e da una seconda posizionata sul lunotto posteriore. Con una Dual Cam, quindi, è possibile avere una visione esaustiva su quello che succede sia davanti che dietro all’auto – il che può essere molto utile in caso di tamponamento.
Il compito delle Dash Cam è quello di fornire un filmato oggettivo dei secondi che precedono un incidente stradale. È ovviamente impossibile prevedere quando avverrà un sinistro, e non sta certo al conducente attivare la Dash Cam in prossimità di un possibile incidente. Ecco quindi che i normali modelli di Dash Cam effettuano delle registrazioni continue, realizzando brevi filmati che vengono via via cancellati in assenza di incidenti. La registrazione avviene quindi in loop di diversa durata, in base alle impostazioni: si possono fare video di qualche secondo e video più lunghi, anche più di un’ora. Alcuni modelli di Dash Cam si attivano automaticamente nel momento in cui si accende l’automobile. Altri ancora, più sofisticati, sono dotati di un accelerometro, così da poter avviare un filmato nel momento in cui viene rilevata una frenata improvvisa.
Non è tutto qui. I migliori modelli di Dash Cam sono forniti anche di un’unità GPS, in modo da poter determinare non solo la posizione geografica dell’auto, ma anche il percorso effettuato nonché la sua velocità. Solitamente, per la memorizzazione dei brevi filmati, queste videocamere da cruscotto sono dotate di una scheda in formato MicroSD, così come quelle che vengono utilizzate nelle videocamere sportive, nelle fotocamere digitali e negli smartphone. In alcuni casi si ha inoltre anche una connessione WiFi, così da poter connettere facilmente la Dash Cam al proprio cellulare.
Non si tratta generalmente di fotocamere particolarmente performanti – non ci si può girare un film – ma i filmati hanno una qualità soddisfacente, anche di notte, grazie alle particolari ottiche utilizzate. In alcuni casi si parla anche di riprese in Full HD, e persino in 4K. L’alimentazione delle Dash Cam può avvenire attraverso cavo USB per le automobili più recenti, o più semplicemente attraverso la presa delll’accendisigari.
Lo scopo delle Dash Cam, come anticipato, è quello di attribuire in modo corretto le responsabilità e le colpe in caso di incidente stradale. Più nello specifico, queste videocamere da cruscotto possono essere particolarmente preziose nel caso di tentativi di truffa. Si pensi, per esempio, a quanto può essere utile una Dash Cam per smascherare un pedone che si “butta” di fronte all’auto per simulare un investimento. Il fine, dunque, è quello di proteggersi. È importante sapere che per ora la legge italiana non si è espressa in alcun modo intorno alle Dash Cam: questo significa che sono assolutamente permesse. L’unico limite è quello posto dalla privacy delle altre persone, che non deve essere mai violata. Nel momento in cui una Dash Cam dovesse riprendere anche l’interno dell’auto, per esempio, sarà necessario notificare la cosa ai passeggeri. Non facendolo, infatti, si finirebbe per violare la loro privacy.
Il filmato prodotto dalla Dash Cam può quindi essere sottoposto all’assicurazione per dimostrare la propria non colpevolezza in caso di incidente stradale. Va però detto che, per ora, le assicurazioni non prevedono alcun sconto sul premio della polizza per gli automobilisti che utilizzano delle Dash Cam. A breve, però, le cose potrebbero cambiare, visti i tanti vantaggi che questi dispositivi garantiscono anche alle compagnie assicurative, che potranno ridurre così il numero di truffe e di casi incerti. A questo proposito, è importante sottolineare che le Dash Cam non sono come le scatole nere: queste ultime, infatti, non effettuano nessuna ripresa video, limitandosi a raccogliere dati relativi a velocità, posizione e accelerazione.
Le Dash Cam sono prodotti piuttosto economici: con un centinaio di euro è possibile assicurarsi una videocamera di qualità media. Ma perché accontentarsi della sola telecamera? COYOTE S è il segnalatore COYOTE che, oltre a indicare gli autovelox, i pericoli temporanei, i limiti di velocità e i problemi di circolazione, è completo anche di videocamere integrata. In caso di incidente, infatti, questo segnalatore con schermo touch screen è programmato per salvare automaticamente gli ultimi 5 minuti percorsi, per avere tutte le prove necessarie.