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Soccorso incidente stradale: mettere in sicurezza l’area coinvolta

Oggi vedremo quali sono le azioni necessarie per la messa in sicurezza della zona di un incidente. Nessuno, ovviamente, vorrebbe trovarsi in una simile situazione. Eppure la rete stradale è interessata quotidianamente da piccoli o grandi incidenti, e ritrovarsi ad assistere a uno scontro a un’uscita di strada non è raro quanto si vorrebbe pensare. In quei casi, l’intervento di primo soccorso è d’obbligo. E non si parla solamente da un punto di vista morale: il Codice Penale obbliga chiunque a intervenire prontamente in caso di emergenza, tutte le volte in cui un’altra persona è esplicitamente a rischio. Leggendo l’articolo 593 del Codice si scopre infatti che chi non dà assistenza immediata a una persona in difficoltà va incontro a una multa fino a 2.500 euro, nonché eventualmente a un anno di reclusione. É molto meglio, quindi, sapere come intervenire in caso di bisogno, pur non andando oltre le proprie competenze. Il fine ultimo dell’attività di pronto soccorso è ovviamente quello di prestare aiuto alle persone coinvolte: ancora prima di approcciarsi ai feriti, però, è necessario occuparsi della messa in sicurezza della zona dell’incidente.

Pensare prima di tutto alla propria incolumità

Quando si pensa al pronto soccorso dopo un incidente stradale si tende a convincersi che la prima preoccupazione debba essere quella di proteggere e aiutare le persone coinvolte nel sinistro e potenzialmente ferite. Ebbene, le cose non stanno esattamente così. In questi casi è infatti importante pensare prima di tutto a sé stessi, alla propria incolumità e alla propria sicurezza. Il motivo di fondo è semplice: un soccorritore che si fa male è un soccorritore inutile. A questo presupposto si somma il fatto che il luogo di un incidente stradale non è per nulla sicuro. Potrebbero arrivare altri veicoli a velocità elevata, potrebbero esserci degli incendi o delle esplosioni, e via dicendo. Ecco dunque che, nel momento in cui si presta il proprio soccorso in caso di incidente stradale, è fondamentale dare priorità alla propria sicurezza, e pensare solamente in seconda battuta agli eventuali feriti. Solamente pensando in questo modo, infatti, sarà possibile fare del proprio meglio per aiutare le persone coinvolte nel sinistro..

Giubbotto catarifrangente e triangolo di pericolo

La prima azione da fare per mettere in sicurezza l’area di un’incidente stradale è quella, come visto, di proteggere sé stessi. Ancor prima di scendere dall’automobile e avventurarsi sulla carreggiata è quindi necessario indossare il giubbotto catarifrangente, reso obbligatorio dal 2004. L’articolo 162 del Codice della Strada spiega che il giubbotto deve essere indossato sempre dai conducenti fermi sulla carreggiata al di fuori dai centri abitati, di notte come di giorno in caso di scarsa visibilità. A prescindere dalla visibilità, il giubbotto catarifrangente deve essere obbligatoriamente indossato durante il posizionamento del triangolo di pericolo. Ed è proprio questa la seconda azione da affrontare per la messa in sicurezza della zona dell’incidente stradale.

Il triangolo di pericolo, laddove sia possibile, deve sempre essere posizionato sulla carreggiata per avvisare gli altri veicoli di un ostacolo lungo la strada. Deve quindi essere usato in caso di veicolo fermo lungo la carreggiata, come anche in caso di perdita di carico o di sostanze pericolose sul tracciato stradale. Il triangolo di emergenza deve essere posizionato sulla medesima corsia occupata dal veicolo fermo, ad almeno un metro dal limite esterno della carreggiata. Per quanto riguarda la distanza, va sottolineato che il triangolo deve essere posto ad almeno 50 metri dalla zona dell’incidente. In ogni caso, questo segnale deve risultare visibile a una distanza minima di 100 metri: è quindi necessario valutare la presenza di curve o di dossi. Nel caso di intersezione a una distanza inferiore di 50 metri dalla zona dell’incidente, sta al soccorritore trovare la posizione più idonea per rendere visibile il triangolo agli altri veicoli.

Proteggere eventuali feriti sulla strada

Una volta posizionato il segnale di pericolo lungo la carreggiata è possibile concentrarsi sulla zona dell’incidente. È bene a questo punto effettuare una veloce analisi delle persone coinvolte, che devono essere messe in sicurezza per quanto possibile. Indubbiamente, la zona di un incidente stradale, magari nel bel mezzo di un’autostrada, non è per nulla sicura. Ciononostante, vale sempre il consiglio di non spostare delle persone ferite, per non rischiare di causare paralisi o danni neurologici permanenti. I manuali di pronto soccorso consigliano infatti di spostare delle persone ferite solamente nel momento in cui ci siano evidenti pericoli di esplosioni o di crolli. Nella maggior parte dei casi, quindi, i feriti non dovranno essere spostati dalla carreggiata fino all’arrivo dei soccorsi competenti e attrezzati. Eventualmente, è possibile proteggere i feriti dagli altri veicoli che potrebbero sopraggiungere a velocità elevate posizionando il proprio veicolo come “scudo”.

Individuare eventuali veicoli pericolosi

Il prossimo passo per mettere in sicurezza la zona dell’incidente è quello di individuare la presenza di eventuali pericoli espliciti nell’area. Un incidente stradale potrebbe per esempio comportare la presenza di cavi elettrici scoperti, oppure lo sversamento di sostanze combustibili e via dicendo. Per mettere in sicurezza la zona è necessario riconoscere per tempo tutti questi potenziali pericoli. È bene quindi partire da un’analisi veloce dei veicoli coinvolti: lo scopo è quello di scoprire immediatamente l‘eventuale presenza di veicoli per il trasporto di merci pericolose su strada. Questi veicoli sono contrassegnati da dei pannelli che segnalano il pericolo e che specificano la sostanza trasportata. Ecco quindi che il soccorritore individuerà eventualmente dei pannelli di segnalazione rettangolari e arancioni, privi di segnalazioni, accompagnati da pannelli dello stesso colore con delle cifre. La prima cifra indica il pericolo primario: il 2 indica il gas, il 3 del combustibile, il 4 del comburente, il 6 delle sostanze tossiche, l’8 del materiale corrosivo. Le altre cifre indicano i pericoli complementari, e in caso di cifra ripetuta si sottolinea un pericolo particolarmente presente e quindi rischioso. Un cartello con il numero 33 indica per esempio una sostanza altamente infiammabile, mentre lo stesso cartello con il numero 333 indica una sostanza che può infiammarsi in modo spontaneo. Una volta individuati pericoli di questo tipo, è bene avvertire immediatamente i soccorsi, e in questo caso particolare i Vigili del Fuoco (telefonando quindi al 115). La chiamata ai soccorsi – e quindi al 118 – è del resto un passaggio dovuto di ogni intervento di pronto soccorso, per allertare i paramedici e riportare tutte le informazioni per ottimizzare il loro intervento.

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