Il mondo automotive continua a evolversi. Negli ultimi anni le nostre automobili sono infatti cambiate moltissimo. Pensiamo ovviamente al lato estetico, con le linee dei telai e delle carrozzerie decisamente diverse da quelle che conoscevamo 30 anni fa. Ma pensiamo anche e soprattutto alla diffusione dei motori elettrici, agli sviluppi fatti nel campo dei veicoli driverless, alle migliorie apportate nei sistemi di sicurezza, e via dicendo. Di certo però ci sono alcuni aspetti in cui i margini di miglioramento sono ancora molto ampi. Pensiamo per esempio agli pneumatici: il lavoro dei produttori è continuo per portare sul mercato delle gomme sempre più efficienti. Gli obiettivi sono quelli di avere pneumatici che assicurano maggiore aderenza pur creando minore attrito, per consumare di meno. Gomme che durano di più nel tempo, e che sono realizzate nel modo più sostenibile possibile. E che, parallelamente, mantengano dei prezzi di acquisto accessibili. Una delle soluzioni che si stanno mettendo a punto è rappresentata dagli pneumatici airless. Ne hai mai sentito parlare? Si tratta di gomme anti-foratura, attualmente ancora in fase di test, che promettono diversi vantaggi: vediamo come funzionano e perché i produttori stanno puntando su di loro.
Occhi: non sono pneumatici run-flat
Viste le diverse innovazioni in questo campo, è bene sottolineare che gli pneumatici airless non hanno nulla a che fare con gli pneumatici “runflat” attualmente disponibili sul mercato. Questi rappresentano attualmente la più importante innovazione disponibile al consumatore. Si parla in questo caso di gomme gonfiate normalmente con l’aria, che presentano dei fianchi rinforzati. Questa caratteristica permette agli pneumatici, in caso di foratura, di non afflosciarsi, permettendo di percorrere in sicurezza circa 80 chilometri. A velocità ovviamente ridotta, non superiore agli 80 chilometri orari. Le gomme airless, invece, non vengono affatto gonfiate, non nascondono nessuna camera per l’aria, e sono quindi del tutto anti-foratura. Vediamo come funzionano.
Come sono fatti gli pneumatici Airless
Gli pneumatici airless rivoluzionano del tutto il concetto di gomma. Anzi, chiamarli pneumatici è in linea teorica sbagliato. Si tratta infatti di ruote realizzate usando dei raggi ad alta resistenza, i quali da soli, senza bisogno di aria “compressa”, riescono a tenere in forma il battistrada. Non sono ancora utilizzate su delle normali auto, ma sono già presenti su altri tipi di veicoli, dai tosaerba ai golf kart. La particolarità di queste gomme è quella di essere sì senza aria, e quindi di non temere le forature, ma al tempo stesso di essere abbastanza morbide per adattarsi al terreno. Ecco allora che riescono a “cambiare forma” nel momento in cui incontrano piccoli dossi, buche e quant’altro. Per ora sono ancora ferme alla fase di test, ma ci sono dei produttori che si dichiarano ormai prossimi al lancio sul mercato. Il brand che sembra essere più avanti di tutti è Michelin: l’intenzione dell’azienda è quella di lanciare i suoi Unique Puncture-proof Tire System entro la fine del 2024. Il primo mercato a sperimentare questi pneumatici airless sarà l’Asia Orientale, dove le strade generalmente non ottimali rappresenteranno la prova definitiva del loro funzionamento.
Va detto che non tutti i produttori stanno usando gli stessi materiali per produrre le gomme anti-foratura: nel caso di Michelin si parla di resine ad alta resistenza mescolate con delle fibre di vetro.
Perché si stanno sviluppando le gomme senza aria
Ma quali sono i motivi concreti che stanno spingendo i produttori di gomme verso la tecnologia Airless? Il primo fattore è quello più ovvio: queste gomme non temono affatto la foratura. Ecco allora che la guida diventa più sicura, senza avere a che fare con fori capaci di causare incidenti o di creare grandi disagi. A nessuno piace l’idea di bucare una gomma e di dover quindi perdere tempo a bordo strada per montare la ruota di scorta, per poi doversi recare da un gommista per riparare o sostituire lo pneumatico. Ma i danni possono essere anche maggiori per chi basa la propria produttività sull’efficienza del proprio veicolo: si pensi a camionisti, tassisti e via dicendo.
Non è però tutto qui. Eliminando il rischio di forature è possibile togliere di mezzo l’ipotesi stessa della ruota di scorta, andando quindi ad favorire la tendenza sempre più diffusa di non rubare posto con il ruotino nel bagagliaio. E non servirebbe nemmeno il famoso kit di riparazione, il quale è spesso presente in luogo della ruota di scorta nelle auto moderne.
Vista la loro struttura peculiare e i materiali usati, le gomme senza aria dovrebbero inoltre vantare una durata di gran lunga maggiore, che è stata stimata fino a 3 volte superiore rispetto alle normali gomme usate attualmente. È stata poi sottolineata l’alta sostenibilità di questi pneumatici. Prima di tutto, perché sarebbe possibile realizzarli usando dei materiali riciclati e a loro volta riciclabili. In secondo luogo, perché dovrebbero presentare una minore resistenza al rotolamento, così da ridurre i consumi. Su questo punto, però, non tutti gli esperti sembrano d’accordo: c’è chi pensa infatti che possa essere vero il contrario. Fino a quando non verranno lanciati sul mercato i primi modelli, però, sarà difficile avere una risposta esatta.
Gli ostacoli ancora da superare: ecco cosa rallenta gli pneumatici Airless
A rallentare il lancio sul mercato degli pneumatici Airless sono diversi difetti per i quali è necessario trovare una soluzione. E non si tratta di elementi di poco conto. I primissimi pneumatici Airless, lanciati da Michelin con il nome Tweel e solo per determinati veicoli commerciali di dimensioni ridotte, possono raggiungere al massimo i 60 chilometri orari. E per ora i test effettuati sulle gomme antiforatura per le normali automobili hanno mostrato la loro possibilità di rottura in caso di urti su terreni dissestati. Non è tutto qui: il costo delle gomme senza aria sarebbe per ora molto alto, pur tenendo in considerazione la maggiore durata. Infine, è stato segnalato che gli pneumatici airless sono molto rumorosi, in controtendenza totale rispetto alla silenziosità delle sempre più diffuse automobili elettriche.