Negli ultimi mesi, come è noto, il mercato energetico ha subito degli stravolgimenti del tutto inediti. Ad aumentare sono state come è noto le bollette, ma anche i prezzi dei carburanti, che a marzo sono arrivati alle stelle. A innescare l’incremento folle dei prezzi di benzina e diesel sono stati diversi fattori, il più importante dei quali è stato lo scoppio della guerra in Ucraina. Per settimane il governo ha promesso di intervenire per ridurre il costo del pieno all’auto, a partire dalle dichiarazioni del Ministro della Transizione Ecologica del Governo Draghi, Roberto Cingolani. Quest’ultimo aveva infatti descritto come “ingiustificato” il rincaro. Da qui, e dalle critiche dei consumatori, è scaturita la volontà del governo di effettuare un taglio delle accise che gravano sui carburanti, così da ridurre in modo significativo il prezzo finale alle pompe. Vediamo più da vicino quali sono stati i tagli, e quanto durerà la revisione al ribasso dei prezzi di benzina e diesel.
Prezzi benzina e diesel in calo: le norme introdotte dal governo
Il decreto ministeriale e il decreto legge «Misure urgenti per contrastare gli effetti economici e umanitari della crisi ucraina» sono stati pubblicati martedì 22 marzo sulla Gazzetta Ufficiale. A partire dal 23 marzo, e per 30 giorni totali, sarà quindi in vigore il taglio dei prezzi del carburante. Ma dove sono stati effettuati effettivamente i tagli, e a quanto corrispondono? La riduzione è stata apportata non al prezzo del prodotto, quanto invece alle accise statali, per un taglio netto di 25 centesimi. A questo sconto va però aggiunto quello relativo all’Iva al 22%, così da arrivare a uno “sconto” al consumo di 30,5 centesimi. Va detto che anche le accise sul Gpl sono state riviste al ribasso, con un taglio netto di 8,5 centesimi che, sommato all’Iva, porta a uno sconto di 10,37 centesimi. Come già detto, la riduzione sarà in vigore per 30 giorni; è stata però prevista la possibilità, fino al 31 dicembre 2022, di andare a rideterminare le accise senza il bisogno di decreti legge. Per modificare le aliquote dei contributi sui carburanti sarà quindi sufficiente un provvedimento del ministero.
Le critiche per il taglio del prezzo dei carburanti, non sufficiente
Il taglio introdotto, conti alla mano, non è tale da colmare il divario tra i prezzi di marzo e le tariffe precedenti. Da qui nascono le critiche dei consumatori e delle relative associazioni. Non sono felici nemmeno le società che distribuiscono carburanti, a partire da Assoenergia e Assopetroli. È stato infatti fatto presente che la vendita a prezzo ridotto dei carburanti già immagazzinati con le accise precedenti produrrà danni enormi per il settore distributivo. Va aggiunto, per completezza, che il decreto legge prevede la possibilità di aiutare le persone che usano quotidianamente il proprio mezzo per raggiungere il luogo di lavoro. Per loro sono infatti stati pensati dei buoni benzina fino a 200 euro, i quali potranno essere garantiti dai rispetti datori di lavoro, senza che questa cifra concorra al reddito dei dipendenti.
Resta in ogni caso importante, a livello quotidiano come durante i lunghi spostamenti, avere la certezza di scegliere sempre il percorso migliore, per ridurre i consumi. I dispositivi COYOTE da questo punto di vista risultano doppiamente preziosi, indicando sempre all’automobilista il percorso più breve e veloce.