Nel migliore dei casi ci si accorge di avere la ruota bucata ancora prima di salire in auto, la mattina, magari prima di andare a lavoro. Una piccola foratura rimediata nell’ultimo spostamento potrebbe avere portato a un lento ma completo sgonfiamento. Altre volte, invece, la foratura ha effetto immediato, durante la circolazione. L’automobilista che si sta muovendo a velocità contenute, in quel momento, sente il volante che diventa più rigido, con una crescente difficoltà nel governare l’auto. Quello che invece sta avanzando a una velocità sostenuta potrebbe persino avere delle difficoltà nel mantenere in strada l’auto, dovendo affrontare delle sbandate. In tutti i casi, con una ruota bucata, è impossibile proseguire il viaggio, anche il più breve. Questo perché procedere con un copertone sgonfio è scomodo, per nulla sicuro e di certo non veloce. Ma non è ovviamente tutto qui: ogni metro in più fatto con una ruota bucata sono infatti danni in più. Pensiamo a un copertone che potrebbe essere riparato: sopportare il peso dell’auto in movimento da sgonfio vuol dire andare incontro a una velocissima usura, tanto da portarlo presto a essere inutilizzabile. Ma pensiamo anche alla salute del cerchione, che potrebbe deformarsi seriamente non essendo più protetto da un copertone sgonfio. Per tutti questi motivi oggi vedremo cosa è un ruotino di scorta, come montarlo e come usarlo nel modo corretto.
Ruota bucata: le opzioni disponibili
Ipotizziamo quindi di trovarci con una ruota bucata. Cosa possiamo fare? Possiamo dividere fin da subito gli automobilisti in due grandi gruppi. Da una parte c’è chi affronterà la cosa con le proprie mani, in prima persona, e dall’altra c’è invece chi passerà la patate bollente a qualcun altro. Parliamo ovviamente di quel largo gruppo di automobilisti che non ha mai voluto imparare a cambiare una ruota, e che dunque non saprebbe nemmeno da dove iniziare. Ma parliamo anche di chi – magari per via di un meeting incombente – non può perdere un minuto, e che si trova costretto ad affidare ad altri l’intervento prendendo un taxi o un passaggio. In questi casi non ci si può che appoggiare a terzi, e quindi a conoscenti con un po’ di praticità e tempo in più o, più spesso, agli appositi mezzi di soccorso.
Chi invece ha le competenze e il tempo per gestire la cosa con le proprie mani potrebbe percorrere – in base agli strumenti a disposizione – tre strade differenti. La via più moderna è quella considerata dai kit “gonfia e ripara”. Di fronte a una ruota bucata, grazie a questo metodo innovativo, non si reagisce con la sua sostituzione, quanto invece con la sua riparazione d’emergenza. Con questi kit è infatti pratico e veloce “riparare” la gomma, soffiando al suo interno sia dell’aria a pressione, sia un prodotto riparante che andrà a tappare il buco.
I più classici dei casi prevedono invece la sostituzione d’emergenza della ruota. Questa può avvenire per mezzo di una ruota di scorta o per mezzo di un ruotino. Ma qual è la differenza tra ruota e ruotino di scorta?
Ruotino di scorta: che cosa è e qual è la differenza con la ruota di scorta
Ruota e ruotino di scorta non sono sinonimi. Si tratta in entrambi i casi, ovviamente, di una ruota d’emergenza che può essere montata per sostituirne una danneggiata. Ma ci sono grosse differenze tra questi due dispositivi. Si parla prima di tutto di dimensioni: se la ruota di scorta è grande come tutte le altre ruote presenti sulla vettura, il ruotino è invece più piccolo, per andare a occupare meno spazio nel bagagliaio. Non stupisce il fatto che il ruotino di scorta venga utilizzato soprattutto nel caso di automobili di dimensioni ridotte, che hanno quindi poco spazio a disposizione e devono evitare ogni ingombro superfluo.
Non si tratta però unicamente del diametro o dello spessore del ruotino di scorta. Si tratta infatti di un dispositivo più economico della ruota di scorta, che costa talvolta meno della metà. Grazie al fatto di essere meno grande e meno pesante, il ruotino è più facile da maneggiare, rendendo il suo montaggio meno difficoltoso. Tra gli svantaggi, c’è il fatto che il ruotino non può offrire la stabilità, l’efficienza e la sicurezza di una normale ruota: la circolazione che ne risulta è senz’altro più rischiosa.
Come montare il ruotino di scorta
Montare il ruotino di scorta è di fatto in tutto e per tutto simile a montare una ruota di dimensioni normali. Serviranno gli stessi attrezzi: il gilet catarifrangente se si effettua questo intervento lungo la strada, il cric per alzare il veicolo nonché la chiave per agire sui bulloni, e nient’altro. Nel momento in cui l’automobile è messa in sicurezza, e quindi se possibile al di fuori della careggiata, è bene valutare se vi è la necessità di piazzare o meno il triangolo d’emergenza.
A questo punto si può iniziare con la sostituzione vera e propria della ruota. Il consiglio è quello di iniziare subito allentando i dadi della ruota da cambiare, senza però svitarli troppo. Proseguiamo poi posizionando il cric sotto l’auto in uno dei punti appositi della scocca inferiore, e azioniamo il cric fino a che la ruota forata non sarà sollevata. Ora è possibile svitare completamente i bulloni e togliere la ruota, per poi posizionare il ruotino e rimettere in sede i bulloni, fissandoli con forza. Abbassato il cric, il consiglio è quello di percorrere qualche centinaia di metri, fermarsi in un luogo sicuro e dare una seconda stretta di sicurezza ai bulloni.
Un ruotino per la sola emergenza
Il ruotino di scorta deve essere visto come un dispositivo di emergenza. In quanto tale, non può essere utilizzato oltre lo stretto necessario. Andrebbe quindi impiegato solamente per portare l’auto dal gommista o dal meccanico. Durante l’utilizzo del ruotino è bene moderare la velocità, sapendo bene di avere un’auto del tutto squilibrata, nonché un battistrada decisamente stretto.