La guida lungo le tante autostrade italiane richiede qualche attenzione in più rispetto alla normale guida lungo le strade urbane o semplicemente extraurbane. Certo, qui non ci sono semafori, né attraversamenti pedonali, e il fondo stradale è quasi sempre in ottime condizioni. Perché tutte queste agevolazioni per gli autisti? Semplice: le autostrade sono pensate per alti volumi di traffico, nonché per velocità elevate. In autostrada, infatti, è possibile raggiungere – eccezion fatta per tratti in cui la velocità massima è ridotta – i 130 chilometri orari. Tutto è studiato, quindi, per permettere di poter viaggiare a questa velocità senza rischi. Le curve sono sempre abbastanza larghe e distese, ci sono sempre due o più corsie (in mancanza di cantieri), le linee della carreggiata sono ben segnalate, e via dicendo. Ma per poter assicurare la massima sicurezza subentrano anche delle regole particolari: è assolutamente proibito, per esempio, sostare ai lati della carreggiata, all’esterno delle corsie di accelerazione. Lo spazio, è vero, esisterebbe: tra le corsie di circolazione e il guardrail, infatti, è presente la corsia di emergenza. Qui però non si può mai sostare, se non per assolute emergenze. Per fermarsi, in autostrada, esistono però le piazzole di sosta, che possiamo dividere in due gruppi distinti. Da una parte ci sono le piazzole di sosta d’emergenza, e dall’altra ci sono invece le aree di sosta vere e proprie. Vediamo come usarle nel modo corretto, senza pericoli e senza rischiare multe!
Prima di vedere quali sono le regole che normano l’utilizzo delle piazzole di sosta, vediamo in quali casi è possibile usufruire della corsia di emergenza per arrestare il veicolo. Lo dice del resto già il loro nome: le corsie di emergenza devono essere usate solo quando non è possibile fare altrimenti. Queste corsie, come spiega l’articolo 3 del Codice della Strada, fanno parte sì della strada, ma non della carreggiata, e sono dedicate al transito dei veicoli di soccorso, nonché alle fermate di assoluta emergenza. Chi usa la corsia d’emergenza all’infuori di questi casi va incontro a una multa da 370 a 1.485 euro. Alla sanzione pecuniaria si somma poi una decurtazione di 10 punti della patente, nonché la sospensione della stessa per un periodo compreso dai 2 ai 6 mesi. In caso di necessità si procede inoltre con la rimozione coatta del veicolo. Solo chi si trova in reale difficoltà, e non può quindi raggiungere una piazzola di sosta, può usare la corsia di emergenza. Parliamo quindi di gravi guasti all’auto, di ruote a terra o di malori. In quei casi sarà possibile sostare sulla corsia di emergenza per il più breve tempo possibile, accendendo le 4 frecce, indossando il giubbotto fluorescente e piazzando il triangolo di emergenza. Fatto questo, il consiglio è di porsi all’esterno della carreggiata, oltre il guardrail, e di avvisare i soccorsi.
Le moderne autostrade prevedono la presenza di una piazzola di sosta d’emergenza ogni 500 metri. Ma cosa sono le aree di emergenza? Si tratta di piccoli slarghi ricavati al di là della corsia d’emergenza, quindi al di fuori della carreggiata. Le aree di emergenza risultano ben delimitate dalle linee tracciate sull’asfalto, e sono segnalate in modo ben visibile attraverso gli appositi segnali verticali. Purtroppo, molto spesso, le aree di emergenza poste lungo i lati delle autostrade vengono usate in modo improprio, con tutti i pericoli che ne conseguono. Non si tratta, infatti, di piazzole di sosta vere e proprie, quanto invece di spazi che, come le corsie di emergenza, sono pensati esclusivamente per i veicoli in difficoltà. Anche qui, dunque, si parla di guasti al veicolo e di malori improvvisi, e quindi di problemi che pregiudicano il proseguimento dello spostamento fino alla prossima area di servizio. Eppure si vedono talvolta delle persone che usano queste piazzole per fare un sonnellino di qualche minuto, per urinare oltre il guardrail e via dicendo. Per tutte queste cose, però, esistono le piazzole di sosta delle aree di servizio.
Va peraltro detto che chi approfitta ingiustamente delle aree di emergenza rischia grosso. Tutte le forze dell’ordine che transitano lungo l’autostrada sono infatti tenute a fermarsi e a verificare la situazione di tutti veicoli fermi in queste piazzole, per prestare eventualmente soccorso. Va specificato che, come retaggio dei tempi in cui non esisteva l’uso di massa dei cellulari, in corrispondenza delle piazzole di emergenza – o negli immediati pressi – ci sono le colonnine SOS. Da lì è infatti possibile contattare i soccorsi in caso di bisogno. Anche per le piazzole d’emergenza, va sottolineato, vale l’obbligo di indossare il giubbotto catarifrangente e di accendere le quattro frecce. L’importante, insomma, è sempre segnalare agli altri veicoli la presenza di un veicolo nell’area di sosta d’emergenza, per evitare pericolosissimi scontri o sbandamenti.
Nelle aree di emergenza non è quindi permesso fermarsi per riposare, per fare due passi o per qualsiasi altro motivo che non sia legato a cause di forze maggiore. Lo stesso vale, e ancor di più, per le corsie di emergenza. Cosa deve quindi fare l’automobilista che vuole chiudere un po’ gli occhi prima di riprendere il viaggio o che desidera sgranchirsi le gambe? Deve rivolgersi senza dubbi alla piazzole di sosta vere e proprie, ovvero a quelle aree di sosta attrezzate o meno che si trovano regolarmente lungo le autostrade. Nel caso delle aree attrezzate si trovano non solo delle stazioni di servizio per il rifornimento di carburante, ma anche bar, ristoranti e negozi, nonché ovviamente i servizi igienici. Le piazzole di sosta non attrezzate, invece, sono delle semplici aree di sosta più grandi e più sicure rispetto alle aree di emergenza, utilizzabili da automobilisti e da camionisti per riposarsi durante un lungo viaggio.