La nebbia è un fenomeno molto ricorrente in alcune parti del nostro Paese. A essere maggiormente colpita è la Pianura Padana, con una presenza normale di nebbia nel periodo autunnale e invernale. In queste aree, in queste stagioni, si tocca una frequenza di nebbia prossima al 30%. Città come Milano, Bologna, Pavia, Verona, Parma e via dicendo convivono molto spesso con nebbie fitte. A rendere difficile la vita degli automobilisti è però soprattutto la nebbia fuori città, magari su strade extraurbane poco illuminate. In quei frangenti è fondamentale rallentare e usare nel modo corretto le luci fendinebbia, fari retronebbia compresi. Non sono però poi tante le persone che conoscono le regole di utilizzo dei fanali fendinebbia posteriori, ignorando che errori di questo tipo possono costare molto caro!
Tutte le automobili di immatricolazione recente sono provviste di fari antinebbia sia anteriori che posteriori. Si tratta di luci del tutto speciali, da accendere solo in caso di visibilità estremamente ridotta: se utilizzati scorrettamente questi fari possono infatti essere molto pericolosi per gli altri utenti della strada. I fari retronebbia si accendono tipicamente con un comando apposito presente sulla medesima levetta con cui si attivano gli altri fari dell’auto; su alcuni modelli esiste però un tasto riservato. Quando i fari fendinebbia sono accesi, sul cruscotto si accendono le relative spie, contraddistinte da un ovale (il fanale) e da una linea a serpentina “tagliata” da tre lineette. Questo per indicare sinteticamente la capacità di “fendere” la nebbia.
A che cosa servono i fari fendinebbia posteriori? Quello anteriori, come è noto, hanno lo scopo di rendere maggiormente visibile la strada e la stessa vettura in caso di scarsa visibilità. Quelli posteriori hanno invece un solo scopo, ovvero quello di rendere visibile l’automobile agli altri veicoli, in modo da evitare tamponamenti o frenate brusche e pericolose. Nel momento in cui si accendono i fari retronebbia, vista la situazione, è necessario ridurre la velocità – portandosi ben al di sotto dei 50 chilometri orari – e aumentare la distanza di sicurezza. A dettare delle regole precise sull’uso dei fari fendinebbia posteriori è del resto il Codice della Strada, che prevede multe anche importanti per i trasgressori.
Il Codice della Strada indica in modo chiaro le situazioni in cui possono essere usati i fari fendinebbia. Si parla di situazioni con visibilità inferiore ai 50 metri, a causa di nebbia intensa, di pioggia forte o di nevicata copiosa. L’utilizzo dei fari fendinebbia anteriori e posteriori è vietato in qualsiasi altra situazione, per via della loro potenza: la loro luce rossa può infatti disturbare in modo grave gli altri automobilisti. Per questo motivo, del resto, anche in caso di visibilità ridotta i fanali retronebbia vanno spenti nel momento in cui un veicolo retrostante si avvicina all’auto. Una volta evidenziata la posizione della nostra auto, infatti, gli antinebbia esauriscono il loro compito. Chi usa in modo scorretto i fanali retronebbia rischia multe da 84 a 335 euro!