Conosciamo tutti quelli che sono i limiti di velocità predefiniti per ogni tipologia di percorso stradale, a partire dal nostro Codice della Strada. Ecco allora che abbiamo i 50 chilometri orari come limite di velocità massimo per i percorsi urbani, i 70 chilometri all’ora per le strade urbane di scorrimento e i 90 chilometri orari per le strade extraurbane secondarie. Il limite dei 100 può essere superato solamente sulle strade extraurbane principali, per arrivare fino ai 110 km/h, o in autostrada, con il limite ai 130 chilometri all’ora. Come sappiamo, però, non sono sempre automaticamente questi i limiti da rispettare. Spesso e volentieri si trovano cartelli che ci dicono che, lungo un particolare tratto di strada urbana, il limite è di 70 chilometri orari. Altre volte troviamo strade secondarie con limite a 70 chilometri orari, o tratti autostradali “rallentati” a 100 chilometri all’ora. Questo perché diversi fattori influenzano la velocità massima consentita: la presenza di curve o di saliscendi, la larghezza della carreggiata, la qualità del fondo stradale, la presenza di cantieri e via dicendo. Va detto a questo proposito che gli enti pubblici possono modificare i limiti di un preciso tratto stradale, portando per esempio a una diminuzione della velocità consentita. Ma cosa accade quando si viene multati per eccesso di velocità in un punto in cui il Comune ha deciso di ridurre il limite? Quando la sanzione è valida, e quando invece la multa per velocità ridotta è da ritenersi nulla?
Ogni ente proprietario di una strada può imporre dei nuovi limiti di velocità, nel pieno rispetto del Codice della Strada. Il caso tipico è quello del Comune o della Provincia che devono effettuare dei lavori lungo un preciso tratto stradale, e che devono quindi ridurre un po’ la carreggiata, o magari dissestare un po’ l’asfalto. Ecco allora che per quell’ente, per mantenere alto il livello di sicurezza pur in presenza di lavori, può imporre un nuovo limite di velocità. Un tratto stradale che fino al giorno prima era percorribile ai 90 all’ora, d’un tratto, presenterà quindi un limite ridotto a 70 o 60 chilometri orari. Sottolineato il fatto che i limiti di velocità devono essere ripristinati in linea al Codice della Strada non appena possibile, resta il dubbio dell’eventuale multa per velocità ridotta: quando è da ritenersi valida?
Affinché una multa per velocità ridotta possa essere giudicata valida, e quindi da pagare il prima possibile senza effettuare nessun ricorso, deve esserci un presupposto fondamentale. I nuovi limiti di velocità, diminuiti dal Comune o dalla Provincia, devono essere segnalati in modo chiaro, con degli appositi cartelli lungo la carreggiata. La presenza di queste segnalazioni è dirimente: in assenza di cartelli visibili, la sanzione deve essere considerata nulla. A confermarlo c’è la sentenza 36412/2021 della Cassazione, che sottolinea un aspetto in più: nel verbale deve essere presente il provvedimento con cui l’amministrazione ha autorizzato la modifica del limite di velocità. Un cartello di velocità ridotta posizionato senza tale provvedimento non ha quindi nessun valore ai fini della sanzione. Grazie alle segnalazioni della propria community, COYOTE è un alleato prezioso anche nel caso di autovelox posti lungo tratti stradali con dei limiti di velocità temporaneamente ridotti!