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Stabilimento Fiat, un motore di crescita in Algeria

A Orano, nel cuore dell’Algeria, l’industria automobilistica ha chiuso il 2023 con un evento che sta ridefinendo il paesaggio automobilistico del Nord Africa: l’apertura della prima fabbrica Fiat algerina. Scopriamo come l’arrivo e l’espansione del gruppo Stellantis sta segnando un’epoca di trasformazione e crescita per l’economia locale e per i rapporti tra Italia e Algeria.

L’inaugurazione della fabbrica Fiat a Orano

Lo stabilimento Fiat ha aperto le porte l’11 dicembre dello scorso anno nella zona industriale di Tafraoui, a sud di Orano, dopo appena un anno di lavori. «Abbiamo realizzato una fabbrica in un anno, un tempo record», ha affermato il CEO di Stellantis, riguardo al progetto avviato a novembre 2022 con un investimento iniziale di 200 milioni di euro.

Alla cerimonia di inaugurazione erano presenti figure di spicco, tra cui il ministro dell’Industria e della Produzione farmaceutica, Ali Aoun, il viceministro italiano delle Imprese e del Made in Italy, Valentino Valentini, l’Amministratore delegato di Stellantis, Carlos Tafriz e l’ambasciatore italiano in Algeria, Giovanni Pugliese.

Lo stabilimento Fiat, che occupa 40 ettari, punta a produrre inizialmente 60.000 unità all’anno, per poi aumentare la capacità produttiva a 90.000 veicoli nella seconda fase. La produzione riguarderà tre modelli della gamma Fiat fino al 2026, tra cui la 500 ibrida (benzina-elettrica), con l’aggiunta di un quarto modello in seguito.

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L’impatto economico dello stabilimento Fiat

L’impatto di questa fabbrica sull’economia algerina è stato tangibile e immediato. Ha rappresentato un significativo passo avanti nella realizzazione di un settore automobilistico autonomo e competitivo in Algeria e ha contribuito alla diversificazione economica del paese, offrendo nuove opportunità di lavoro e sviluppo tecnologico. I dati raccolti fino a ora confermano questo impulso: sono stati infatti 500 i nuovi posti di lavoro il 2023, con prospettive di espansione fino a 1.200 posti nel corso di questo anno e ulteriori 2.000 posizioni entro il 2026, oltre a 1.600 posti di lavoro indiretti previsti nello stesso arco temporale.

La capacità di produrre localmente veicoli del rinomato colosso Stellantis ha anche stimolato l’interesse per nuovi investimenti nell’industria automobilistica e nelle industrie collegate. Il progetto si impegna infatti a integrare nella produzione componentistica locale, puntando a raggiungere un tasso di integrazione del 40-50% nei prossimi anni.

E tutto questo solo a livello locale. L’apertura dello stabilimento Fiat in Algeria ha però avuto un impatto anche oltre i confini nazionali, incidendo direttamente sui rapporti con l’Italia e aprendo un canale europeo verso il continente africano.

Molto più di una fabbrica Fiat, un ponte tra continenti

A livello internazionale, la partnership con Stellantis ha rafforzato le relazioni dell’Algeria con diversi Paesi, in particolare con l’Italia, che si posiziona come partner fondamentale nel sostegno all’industrializzazione e all’innovazione tecnologica algerina.

Nel suo discorso di inaugurazione, il Ministro dell’Industria e della Produzione farmaceutica, Ali Aoun, ha enfatizzato il significato profondo di questo progetto, dichiarando che l’apertura della fabbrica Fiat a Orano si inserisce nei piani dello Stato volti a potenziare la cooperazione economica e il partenariato tra Algeria e Italia, non solo nell’ambito automobilistico ma anche in vari altri settori. “Oltre alla buona reputazione di cui gode la casa automobilistica italiana Fiat, questo marchio è stato scelto per essere il primo ad essere prodotto localmente, perché l’azienda italiana si impegna a raggiungere tassi di integrazione che soddisfano i requisiti di sviluppo e i termini del capitolato”, ha aggiunto Aoun.

Questa collaborazione ha trasformato lo stabilimento Fiat a Orano in un punto nevralgico per la produzione di auto nel Nord Africa e promette di portare innovazione, crescita economica e di aprire nuove vie di cooperazione internazionale.

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