A poche settimane dal suo insediamento, Donald Trump ha introdotto dazi doganali aggiuntivi su diversi prodotti importati negli Stati Uniti. Una misura che non risparmia il settore automobilistico, poiché il presidente americano ha annunciato un aumento del 25% sulle tasse relative alle automobili e ai pezzi di ricambio esportati dai costruttori europei. Ecco tutti i dettagli.
L’annuncio ha avuto l’effetto di una bomba tra i produttori di auto europei. Qualche settimana fa, infatti, il presidente statunitense ha dichiarato che si applicheranno dazi supplementari a numerosi prodotti esportati verso gli Stati Uniti, comprese le auto dei marchi europei.
Le nuove tasse sulle auto europee esportate oltreoceano ora ammontano al 25% – mentre in precedenza erano solo del 2,5%. Un aumento particolarmente significativo che rischia di scuotere profondamente l’intera industria automobilistica europea. Ricordiamo che gli Stati Uniti rappresentano il secondo mercato di esportazione per i costruttori europei, e il primo in termini di valore (38,9 miliardi di euro, secondo Eurostat).
Tutte le automobili esportate verso gli Stati Uniti dai costruttori europei sono soggette al nuovo importo della tassa (che quindi supera il 27% complessivo). Solo i veicoli con almeno il 75% di componenti prodotti negli USA ne sono esenti. In altre parole, praticamente tutte le auto europee sono ora tassate a questo livello.
Inoltre, l’aumento dei dazi riguarda anche i pezzi di ricambio considerati essenziali, come motori, trasmissioni e componenti elettrici, progettati in Europa per essere esportati negli Stati Uniti.
I nuovi dazi imposti dagli Stati Uniti sono entrati in vigore il 2 aprile 2025. Le tasse sui pezzi di ricambio essenziali si applicano invece dal 3 maggio 2025.
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Come accennato in precedenza, gli Stati Uniti rappresentano uno dei principali mercati di esportazione per i costruttori europei. L’impatto di queste misure è quindi particolarmente rilevante.
Per l’industria automobilistica europea, i nuovi dazi su veicoli e pezzi di ricambio esportati negli USA comportano:
I dazi USA non colpiscono in modo uniforme tutti i Paesi europei. Secondo gli esperti, quelli più colpiti saranno Italia e Svezia, seguiti da Slovacchia e Germania, dove si trovano importanti impianti produttivi. La Francia, invece, è meno coinvolta rispetto ai suoi vicini, poiché esporta poche auto negli Stati Uniti.
Negli USA, inoltre, le tasse imposte dall’amministrazione Trump potrebbero colpire direttamente anche i consumatori: la maggior parte degli analisti prevede infatti un forte aumento del prezzo medio dei veicoli sul mercato.
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