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Scout speed: quando si può non pagare la multa?

Il terrore degli automobilisti. Lo scout speed è un autovelox in movimento e, per sua stessa natura, invisibile. A differenza degli autovelox classici, che trovano posizione a bordo strada, lo scout speed viene infatti montato direttamente sulle automobili delle forze dell’ordine. Si tratta pertanto di un controllo mobile, totalmente improvviso, che può dunque rivelarsi molto più efficace dei normali metodi per rilevare la velocità degli automobilisti. Non si tratta peraltro di una novità assoluta: di scout speed si parla fin dal 2012, anno in cui il Ministero dei Trasporti approvò l’utilizzo di questi dispositivi peculiari. In questi ultimi anni, però, stanno aumentando le amministrazioni che decidono di servirsi di questo dispositivo per la rilevazione della velocità in modalità dinamica. Molto meglio, quindi, sapere in quali casi la multa generata dallo scout speed è da considerarsi non valida.

Scout speed: ecco quando fare ricorso per non pagare la multa

Pur essendo montato su un’automobile in movimento, anche lo scout speed deve sottostare alle medesime regole pensate per gli autovelox statici. I limiti normativi, quindi, sono i medesimi, e si aprono quindi delle preziose finestre per gli automobilisti che non vogliono pagare la multa. Sono quattro, nello specifico, i casi in cui è possibile fare ricorso per annullare la sanzione commutata dallo scout speed.

Taratura annuale: tutti gli apparecchi elettronici per il controllo della velocità, stando a una decisione della Corte Costituzionale risalente al 2015, devono essere sottoposti annualmente a un controllo. La data della taratura deve essere indicata anche nel verbale che viene presentato all’automobilista multato, anche nel caso della rivelazione della velocità mediante scout speed. Ecco quindi che, nel momento in cui nel verbale ci sia l’indicazione di una taratura avvenuta più di 12 mesi prima, la sanzione diventa automaticamente non valida. In ogni caso, in sede di impugnazione, è possibile chiedere il certificato relativo alla taratura, per assicurarsi che il check-up sia stato effettivamente fatto entro le date prestabilite.

La contestazione immediata: la normativa prevede che, laddove possibile, su strade extraurbane secondarie e su strade urbane a scorrimento, le multe debbano essere sempre contestate sul momento all’automobilista. Questo è valido anche nel caso della multa relativa all’uso dello scout speed, eccezione fatta per i casi in cui il Prefetto abbia indicato un esonero per un certo tratto di strada. Ecco quindi che, nel momento in cui si riceve a casa una multa di questo tipo, è possibile verificare se tale tratto stradale sia stato compreso negli esoneri relativi alla contestazione immediata. In caso negativo, la contravvenzione ricevuta a casa è da considerarsi illegittima. Non è tutto qui: anche nel caso di esonero legittimo, la polizia è tenuta a motivare la mancata contestazione immediata.

Segnali stradali: come è noto, gli autovelox possono essere posizionati solo in tratti stradali in cui risulti presente la segnaletica stradale che avvisa gli automobilisti del controllo elettronico della velocità. Questo vale anche per lo scout speed: per quanto mobile, anche questo autovelox deve essere utilizzato all’interno di tratti stradali con le apposite segnalazioni. Quando la multa viene somministrata al di fuori di tali aree è da considerarsi non legittima, e quindi non da pagare.

Il luogo dell’infrazione: infine, per evitare di pagare la multa dello speed scout, è bene controllare la completezza del verbale. Talvolta, infatti, gli agenti dimenticano di indicare il luogo del rilevamento. In questo caso, però, l’automobilista non ha la possibilità di difendersi in modo efficace: per questo la sanzione con verbale non completo non è da pagare.

Prevenire, in ogni modo, è sempre meglio che pagare! Con i segnalatori e navigatori COYOTE hai indicazioni chiare su autovelox fissi e mobili, nonché sulle zone a rischio.

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