Ci sono tanti, tantissimi fattori da prendere in considerazione per valutare un’auto. C’è il fattore estetico, che cambia in base al disegno della carrozzeria, alla forma dei cerchi, alla cura degli interni e via dicendo. C’è il fattore delle performance, e quindi della potenza del motore. E ancora, ci sono il fattore del comfort di guida, il fattore della sostenibilità ambientale, il fattore economico e via dicendo. In tutti i casi è necessario prendere in considerazione ogni singolo fattore e confrontare ogni dato con le proprie esigenze e con le proprie possibilità. Prendiamo per esempio una persona che utilizza l’automobile quasi unicamente per recarsi a lavoro, in pieno centro, e che ogni mattina deve cercare un luogo dove parcheggiare prima di entrare in ufficio. In quel caso, alle performance e all’estetica dovrà probabilmente essere preferita la guidabilità, e insieme a essa la facilità di parcheggio, in modo da poter affrontare in modo intelligente la giungla del traffico cittadino. Ma da che cosa è influenzata la facilità di parcheggio e di manovra di un’automobile? Gli aspetti da prendere in considerazione sono tanti, ma tra i più importanti c’è il raggio di sterzata, il quale però viene spesso trascurato da chi è alla ricerca di un nuovo veicolo. Che cosa è il raggio di sterzata?
Possiamo definire il raggio di sterzata come un indice della quantità di spazio necessaria a un’automobile per effettuare una svolta di 180 gradi. Più nello specifico, il raggio di sterzata è il raggio del cerchio immaginario che viene tracciato dall’automobile quando questa gira al massimo delle sue capacità – come per esempio durante un’inversione a U. Come anticipato, il raggio di sterzata è un elemento fondamentale per valutare la guidabilità e la facilità di manovra di un’automobile, ma nella maggior parte dei casi viene trascurato. Si pensi però quanto può essere svantaggiosi avere un veicolo con un grande raggio di sterzata nel momento in cui tutti i giorni, per parcheggiare, si devono fare delle manovre importanti e complicate. Ma un raggio di sterzata eccessivo può essere un difetto da non poco anche per chi si trova quotidianamente ad affrontare strette strade di montagna con i tipici tornanti a gomito. Avere un raggio di sterzata ridotto in questi casi significa infatti riuscire a chiudere un tornante stretto nella parte interna senza invadere l’altra corsia.
Come si può immaginare, ci sono molti fattori che influenzano il raggio di sterzata di un’automobile. Si parte ovviamente dalle dimensioni del veicolo: maggiore è la sua lunghezza, maggiore sarà, tendenzialmente, il raggio di sterzata. Ma non si parla unicamente delle dimensioni. Anche l’angolo di sterzo ovviamente ha un ruolo fondamentale. Da questo punto di vista le auto a trazione posteriore sono facilitate, potendo vantare un angolo di sterzo maggiore, e quindi un diametro – e quindi un raggio – di sterzata tipicamente ridotto. Questo perché nelle vetture a trazione posteriore le ruote anteriori non sono condizionate dalla presenza di dispositivi di trazione, che invece rendono meno mobili gli avantreni delle auto a trazione anteriore.
In tutti i casi, è di fondamentale importanza, per chi guida tutti i giorni un’auto, conoscere bene il proprio raggio di sterzata. Così facendo sarà più facile effettuare manovre, parcheggi e inversioni a U in modo sicuro, senza dover provare più volte per trovare la soluzione, e senza mettere a rischio la propria automobile e quella altrui.
Abbiamo detto che il raggio di sterzata è il raggio di quel semicerchio che il veicolo disegna nell’effettuare un’inversione di 180 gradi. Va però detto che, se noi volessimo disegnare le linee che descrivono questa manovra dell’automobile, ci troveremmo in realtà a tracciare raggi differenti. Pensiamo al raggio lasciato dalla ruota anteriore esterna. Quello è il raggio di sterzata piccolo, detto anche raggio da marciapiede a marciapiede. Sarebbe però sbagliato affidarsi a questo dato per capire quali sono i margini di manovra di una vettura. Il raggio di sterzata della carrozzeria è infatti maggiore, in quanto il paraurti anteriore sarà sempre un poco più in là, durante la manovra, rispetto alla ruota corrispondente. Ecco allora che il raggio di sterzata che bisogna tenere a mente è quello grande, esterno, detto anche raggio da parete a parete. Prendendo in riferimento la carrozzeria sappiamo infatti quanto deve essere ampia una strada tra due pareti (oppure guardrail) per permettere a un’automobile di effettuare un’inversione a U in un’unica manovra, senza urti o graffi.
Per prendere confidenza con l’automobile nuova, per insegnare a un ragazzo come effettuare le manovre in vista dell’esame, per capire dove posizionare l’apertura del garage, per capire quanto deve essere grande un parcheggio condominiale. In tutti questi casi può essere comodo capire come calcolare il raggio di sterzata di un’automobile. Come fare? In realtà si tratta di un’operazione molto semplice, a patto di avere a disposizione un’ampia area in cui effettuare delle manovre senza essere disturbati da altri veicoli. Il parcheggio vuoto di un centro commerciale chiuso o quello di uno stadio, per esempio, possono andare bene. Non servirà fare altro che portare un gesso, o magari dei coni in plastica. Si parte posizionando l’automobile a un lato del parcheggio, segnando con un gesso o con un cono il lato della ruota anteriore esterna rispetto all’inversione che si vuole fare. Poi, sterzando sul posto al massimo per poi iniziare la manovra, si compirà un’inversione a 180°gradi, per segnare di nuovo con il gesso o un cono la posizione della ruota esterna anteriore. Misurando tra questi due punti di avrà il diametro di sterzata “piccolo” dell’automobile, da dividere per due per avere il raggio. Per avere il raggio di sterzata da parete a parete sarà invece necessario prendere in considerazione la carrozzeria.
Ci sono auto che eccellono sulle altre per il loro raggio di sterzata ridotto. Le Smart in tal senso sono quasi insuperabili. Nel caso della Smart Fortwo, lunga appena 270 centimetri, è per esempio possibile effettuare un’inversione a U completa in appena 6,9 metri.