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Luci abbaglianti, come usarle al meglio?

Le nostre automobili contano parecchie luci differenti. Possiamo infatti contare sulle luci di posizione, sulle luci abbaglianti e sulle anabbaglianti, sui fari antinebbia e, ovviamente, sulle luci della targa. A suggerire l’utilizzo di queste ultime e dei fari antinebbia è il loro stesso nome. Non è invece altrettanto palese l’utilizzo che si deve fare delle luci abbaglianti e anabbaglianti, tanto più che in molti non conoscono la differenza a livello normativo tra le due. In questo articolo, quindi, vedremo insieme quando devono essere usati i fari abbaglianti e quando, invece, non possono essere assolutamente utilizzati.

Quando bisogna usare le luci anabbaglianti

Per capire quando vanno utilizzate le luci abbaglianti è doveroso capire quando sono obbligatorie le luci anabbaglianti. A spiegarlo è il Codice della Strada, all’articolo 153, dove si può leggere che «da mezz’ora dopo il tramonto del sole a mezz’ora prima del suo sorgere ed anche di giorno nelle gallerie, in caso di nebbia, di caduta di neve, di forte pioggia e in ogni altro caso di scarsa visibilità, durante la marcia dei veicoli a motore e dei veicoli trainati, si devono tenere accese le luci di posizione, le luci della targa e, se prescritte, le luci di ingombro». Subito dopo, nello stesso articolo, il Codice precisa che «in aggiunta a tali luci, sui veicoli a motore, si devono tenere accesi anche i proiettori anabbaglianti». Si capisce quindi che le luci anabbaglianti devono essere tenute accese in tutte le situazioni in cui la visibilità è scarsa. Si parla quindi delle ore notturne, ma anche di gallerie e via dicendo, tutte situazioni in cui viaggiare con le sole luci di posizione sarebbe pericolosissimo. Se infatti le luci di posizione si limitano a rendere visibile il veicolo agli altri conducenti, i fari anabbaglianti fanno di più, illuminando la strada. Chi guida a fari spenti in situazioni di scarsa visibilità, oltre a rischiare di provocare gravi incidenti, va incontro a una multa fino a 168 euro, nonché a una decurtazione di 2 punti dalla patente.

Quando si possono usare le abbaglianti

Le luci abbaglianti, le quali si chiamerebbero in realtà luci di profondità, hanno un fascio luminoso molto più potente – e più alto – rispetto a quello delle luci anabbaglianti. Sono dunque fari che garantiscono una visibilità maggiore sulla distanza, i quali però, proprio per queste caratteristiche, creano dei problemi ai veicoli che vengono investiti dalla loro luce. Non è un caso se il Codice della Strada vieta espressamente l’utilizzo dei fari abbaglianti all’interno dei centri abitati, nonché nel momento in cui sono presenti altri veicoli, per non abbagliare i conducenti. Quando è possibile utilizzare dunque i fari abbaglianti? Queste luci sono pensate per essere usate fuori dai centri urbani, di notte, quando l’illuminazione stradale è mancante o debole. Un altro utilizzo consentito dei fari abbaglianti è quello di ‘lampeggiare’ rapidamente prima di sorpassare un veicolo, per avvisarlo della manovra imminente.

Chi utilizza nel modo scorretto i fari abbaglianti, va sottolineato, va incontro a una multa compresa tra gli 84 e i 335 euro, e a una decurtazione di 3 punti.

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