Per contrastare l’attuale aumento dei furti d’auto alcuni ricercatori americani hanno sviluppato un nuovo sistema antifurto ingegnoso. Si chiama “Battery Sleuth” (guardia della batteria, in italiano) il dispositivo autonomo che, secondo gli ideatori, sarebbe efficace al 99,9% contro la clonazione delle chiavi con sistema keyless. Tuttavia, sarà necessario effettuare molti altri test nei prossimi anni prima che si possa produrre un prototipo commerciabile.
Qualche settimana fa Coyote analizzava la situazione circa l’aumento dei furti d’auto. La causa principale di questo incremento? Il boom delle clonazioni delle chiavi keyless. Una tecnica che rappresenterebbe oggi più del 70% dei piccoli furti. Qual è il metodo? I ladri clonano la chiave del veicolo captando il segnale grazie a un amplificatore elettronico (l’amplificatore -intercettando e ripetendo il segnale- permette di aprire la macchina a distanza e di farla partire in pochi minuti).
Esistono tecniche per contrastare la clonazione delle chiavi con sistema keyless, come ad esempio riporre la chiave in una custodia magnetica per bloccare la diffusione delle onde radio, oppure installare una canna bloccasterzo. Tuttavia, ciò non basterà a impedire ai ladri di continuare ad operare. Con un’efficacia rivendicata al 99,9% il sistema antifurto Battery Sleuth potrà cambiare le carte in tavola, e forse porre fine a questa tecnica di furto sempre più diffusa in tutto il mondo.
Il sistema antifurto “Battery Sleuth” è stato recentemente sviluppato da ricercatori americani dell’Università del Michigan. Per ora il dispositivo è ancora in fase di sperimentazione, ma sembra molto promettente.
Il principio di funzionamento del dispositivo antifurto “Battery Sleuth” è relativamente semplice. Come suggerisce il nome, il sistema è stato concepito per bloccare la batteria dell’auto in caso di tentativo di furto.
Il dispositivo è collegato ai terminali della batteria da 12 volt. Per non bloccare la batteria (e quindi poter far partire il motore), il sistema chiede al conducente:
Senza questa verifica il dispositivo Battery Sleuth limita la corrente nel veicolo; solo fari, frecce e tergicristalli possono quindi funzionare. Inoltre, dopo vari tentativi sbagliati sul tastierino o sul lettore di impronte, il sistema emette un allarme.
I ricercatori hanno previsto un’altra misura per contrastare i piani dei ladri che cercano di aggirare il dispositivo: se una fonte di alimentazione non autorizzata è collegata al veicolo, il sistema elettrico dell’auto si spegne completamente.
Come abbiamo accennato prima, questa soluzione anticlonazione è ancora in fase di sperimentazione. Al momento sono stati effettuati con successo dei test su 8 modelli di automobili distinte. Le prime conclusioni lasciano intendere che il sistema antifurto risulterebbe impossibile da hackerare. Comunque, tante altre fasi di sperimentazione dovranno succedersi nei prossimi 3 anni prima cheun prototipo commerciabile possà nascere.
Aspettando questo momento, restate informati e rassicurati grazie a Coyote e alla sua applicazione, che segnala le zone di pericolo e gli autovelox per una guida più sicura.