Spada di Damocle sopra alla testa degli automobilisti poco disciplinati, tra le figure più temute da chi utilizza l’automobile nelle città italiane. Parliamo degli ausiliari del traffico, visti molto spesso come dei veri e propri nemici da chi sta dietro al volante. Le cose ovviamente non stanno così: l’ausiliario del traffico è infatti una figura utile e talvolta preziosa nell’ecosistema del traffico urbano, e si tratta pur sempre di una persona che svolge il proprio impiego. Tutto questo è palese, eppure molto spesso gli automobilisti si trovano a inveire contro gli ausiliari del traffico. Molto meglio, quindi, imparare a conoscere un po’ meglio questi “controllori” che troviamo spesso in città. Qual è il loro ruolo? Da quando esistono? Quali multe possono dare e quali sanzioni, invece, non sono autorizzati a emettere? E ancora, quali sono i requisiti per diventare ausiliari del traffico? E qual è lo stipendio riconosciuto a queste figure? In questo articolo risponderemo a tutte queste domande.
Gli ausiliari del traffico, come suggerisce il loro nome, hanno un ruolo di “aiuto”. Non si tratta di agenti di polizia, quanto invece di persone che con il loro operato vanno a coadiuvare la Polizia municipale vera e propria. La figura dell’ausiliario del traffico è stata istituita nel 1997 con la legge 127, chiamata Legge Bassanini. Va detto che, negli ultimi anni, si è discusso parecchio intorno alle caratteristiche degli ausiliari del traffico così come indicate in questa legge. Se infatti nell’aprile del 2019 si sembrava essere vicini a una legge per ridurre i loro poteri in materia di multe, pochi mesi dopo la Commissione Trasporti ha approvato un emendamento opposto. Per ora, però, si parla solamente di ipotesi, in attesa delle modifiche finali al nuovo Codice della Strada.
Non tutti gli ausiliari del traffico sono uguali. Esistono infatti tre diverse tipologie di ausiliari del traffico, in base all’effettivo datore di lavoro. L’ausiliario del traffico “classico” è quello assunto dal Comune, e quindi reclutato attraverso un apposito bando concorsuale. Questi controllori dipendono direttamente, di volta in volta, dal Comune, dalla Regione oppure dalla Polizia Municipale. Ci sono poi altre due tipologie di ausiliari per il traffico, che possono essere assunti dalle aziende per il trasporto pubblico o, in alternativa, da delle aziende che gestiscono dei parcheggi a pagamento. Nel primo caso a nominare gli ausiliari del traffico è il sindaco, il quale però non può effettivamente indicare i compiti dei controllori. L’attività del controllore del traffico, come si vedrà, è infatti indicata direttamente dalla legge di riferimento.
Come anticipato, l’ausiliario del traffico non fa parte del corpo di polizia: si capisce quindi che, in realtà, non esistono dei requisiti particolarmente stringenti per ricoprire questo compito. Va però sottolineato, come ricordato dalla Corte di Cassazione con una sentenza nel maggio 2018, che l’ausiliario mentre espleta le sue funzioni è comunque un pubblico ufficiale. Per questo motivo possono diventare ausiliari del traffico solo le persone che possono vantare un’approfondita conoscenza del concetto di imparzialità. Esistono ovviamente anche dei requisiti più “concreti”: per ricoprire questo ruolo è infatti necessario aver portato a termine la scuola dell’obbligo. E ancora, possono diventare ausiliari del traffico solo i cittadini di cittadinanza italiana, maggiorenni, e muniti di patente B, senza carichi pendenti o misure di prevenzione. Nel momento in cui vengono assunti, gli ausiliari del traffico vengono preparati da dei corsi di formazione, che possono essere tenuti da agenti della Polizia Municipale o da altri formatori.
Gli agenti della Polizia Municipale sono autorizzati a effettuare delle sanzioni in merito a tutte le trasgressioni del Codice della Strada. I compiti dell’ausiliario del traffico sono invece ben delimitati, ed estremamente ridotti: il loro ruolo è infatti quello di aiutare i vigili, non quello di sostituirli. Si capisce quindi che gli ausiliari del traffico non possono fare nessuna multa relativa alla circolazione dei veicoli: a loro spetta infatti il controllo delle soste e delle fermate dei veicoli. Solo in questi casi, nell’eventualità di infrazioni, gli ausiliari del traffico possono intervenire con una multa. Per questo motivo, di fatto, il lavoro degli ausiliari del traffico si concentra soprattutto nei pressi dei parcheggi a pagamento, contraddistinti dalle strisce blu, oppure dei parcheggi riservati, con strisce gialle. Ma quali sono nello specifico le multe che un ausiliario del traffico può effettuare? Questo controllore può, per esempio, infliggere una sanzione a un automobilista che non ha esposto il ticket in un parcheggio a pagamento, o il cui ticket sia scaduto. Allo stesso modo, può fare una multa a chi parcheggia in una zona di sosta o in una corsia riservata ai mezzi pubblici. Va peraltro detto che gli ausiliari del traffico assunti dal Comune hanno qualche potere in più rispetto agli ausiliari “privati”: questi possono agire solamente negli spazi di concessione. Bisogna sottolineare in ogni caso che gli ausiliari del traffico possono richiedere all’automobilista documento d’identità e patente di guida: pur non essendo degli agenti di polizia, questo rientra infatti nelle loro possibilità.
Non tutti gli ausiliari del traffico percepiscono un medesimo stipendio. Va infatti sottolineato che la paga percepita da questi controllori adibiti alle aree di sosta e di fermata dipende dal tipo di datore di lavoro. Come anticipato, l’ausiliario del traffico assunto dal Comune o comunque da un ente pubblico viene selezionato mediante concorso. Una volta scelto e assunto, questo verrà inquadrato tendenzialmente nella categoria B3 degli Enti Locali: in questo caso il suo stipendio annuo lordo sarà quindi di 19.963,93 euro.
Non ci sono invece regole fisse per quanto riguarda gli ausiliari del traffico assunti dalle società private. In linea di massima, però, si tratta di stipendi che è possibile catalogare come medi, e che non superano i 10 euro orari.