Ci sono parecchi segnali stradali usati poco, pochissimo, e che quindi si trovano raramente lungo le nostre strade. Ne consegue quindi che, nel momento in cui ne incontriamo uno, non sempre sappiamo attribuirgli un significato, rischiando così di trasgredire al Codice della Strada, di andare incontro a una multa o a dei pericoli. Alcuni di essi, va detto, presentano dei disegni abbastanza intuitivi, e che quindi, anche se rari, vengono capiti immediatamente. Che dire, per esempio, del cartello stradale a forma di triangolo con disegnata un’automobile in bilico sopra le onde? Non serve aver studiato tutto il Codice della Strada per capire che quel cartello ci vuole dire che, di lì a poco, ci sarà uno sbocco pericoloso su un molo oppure su un argine! Anche il segnale di cui parliamo oggi, del resto, è abbastanza intuitivo, seppur non del tutto chiaro: parliamo del divieto di transito ai veicoli a braccia. Tu sai cosa significa questo segnale stradale? E se sì, sai anche quali sono i veicoli a braccia per il nostro Codice della Strada?
Il cartello di divieto di transito ai veicoli a braccia si presenta come i più classici cartelli di divieto: tondo, bordato di rosso e con sfondo bianco. Al suo interno, un omino stilizzato mentre spinge un carretto a mano. Come detto, il significato è abbastanza intuitivo: da quel punto in poi, fino a diverso avviso o fino al prossimo incrocio, è assolutamente vietato proseguire con dei veicoli a braccia. Fin qui, di fatto, non esistono grossi dubbi: agli automobilisti, infatti, questo cartello non dice nulla, se non che, molto probabilmente, non incontreranno lungo la carreggiata dei carretti a mano. Ipotizziamo, però, che tu stia percorrendo quella strada con la tua bicicletta, e che d’un colpo una delle due ruote si buchi. Non potrai fare altro che scendere e spingere la bicicletta a mano: in quel momento starai forse trasgredendo al Codice della Strada? E ancora, ipotizziamo che tu, subito dopo aver passato un segnale di divieto di transito ai veicoli a braccia, resti senza benzina nella motocicletta. Spingendo la tua moto a braccia rischieresti una multa? Per dare una risposta certa a queste domande bisogna può essere utile rifarsi al Codice della Strada, alla sua definizione di veicolo a braccia e ai successivi chiarimenti.
La definizione di veicolo a braccia si trova nel titolo III “Dei veicoli”, al Capo I” Dei veicoli in generale”, all’articolo 48, dedicato per l’appunto a questi veicoli. Qui si dice che ci sono solo due tipi di veicoli a braccia: quelli spinti o trainati dall’uomo a piedi; quella azionati dalla forza muscolare dello stesso conducente. Va però sottolineato che a più riprese è stato affermato che né i motocicli, né i ciclomotori, né le biciclette possono in alcun modo essere considerati dei veicoli a braccia, nemmeno in casi particolari. Ecco spiegato, quindi, il significato di questo pittoresco cartello stradale dedicato alla messa al bando dei veicolo a braccia. La sua utilità è ovvia: nelle strade ad alto scorrimento, questi veicoli sono vietati, per non creare pericoli e per non creare code con la loro lentezza. Non sempre, però, questi segnali sono presenti: per verificare sempre la presenza di code e imboccare la strada giusta, fatti aiutare dai segnalatori COYOTE e dai loro avvisi in tempo reale!