Trovare parcheggio in città spesso è molto difficile, soprattutto nel caso in cui si guardi ai soli parcheggi gratuiti. Non è certo una novità: i parcheggi a strisce blu possono essere davvero molto cari, soprattutto nelle aree più vicine ai centri storici! L’alternativa, nella maggior parte dei casi, consiste nel parcheggiare nelle aree di sosta a disco orario. Si tratta come è noto di parcheggi la cui sosta massima è limitata, così da permettere una costante rotazione dei posteggi. Esistono aree con soste permesse per 15, per 30, per 60 minuti e via dicendo. Per aggirare questi limiti, alcuni furbetti utilizzano il disco orario motorizzato, il quale però è a tutti gli effetti un dispositivo truffaldino, che può portare a multe salatissime, e non solo! Vediamo come funziona il disco orario elettronico, e perché il suo utilizzo è illegale.
Cosa dice il Codice della Strada a proposito delle aree di parcheggio regolate da disco orario? L’articolo di riferimento è il 157. Qui, al comma 6, si legge che “nei luoghi ove la sosta è permessa per un tempo limitato è fatto obbligo ai conducenti di segnalare, in modo chiaramente visibile, l’orario in cui la sosta ha avuto inizio. Ove esiste il dispositivo di controllo della durata della sosta è fatto obbligo di porlo in funzione”. Per segnalare l’orario in cui la sosta è iniziata si utilizza il disco orario, ovvero un semplicissimo dispositivo di cartoncino o di plastica che permette di esporre l’orario di arrivo esatto muovendo l’apposita rotellina. Il disco orario va esposto sul cruscotto, in modo che sia ben visibile dall’esterno. Nel caso in cui un automobilista non sia in possesso di un disco orario, è possibile esporre l’orario di arrivo con un foglio di carta, scrivendo a chiare lettere l’orario di arrivo ed esponendolo sul cruscotto.
Chi non espone il disco orario o non lo rende visibile nelle aree in cui questo è richiesto, va incontro a una multa di 42 euro, multa che aumenta fino a 173 euro al di fuori dei centri abitati. Chi sfora l’orario massimo di sosta rischia invece una multa compresa tra i 26 e i 102 euro, in base al ritardo accumulato. La medesima sanzione è prevista anche per chi sposta in avanti il disco orario senza muovere l’auto: il veicolo va infatti mosso entro l’orario massimo stabilito sui cartelli del parcheggio, senza eccezioni.
Come abbiamo visto non è possibile spostare di tanto in tanto in avanti il disco orario per prolungare la sosta. Non stupisce quindi il fatto che sia proibito anche usare un disco orario motorizzato. Si tratta di dispositivi che si possono acquistare comodamente anche online, i quali, funzionando come un orologio, spostano automaticamente in avanti le lancette. Con questo metodo sarebbe ovviamente possibile sfruttare un’area di sosta a disco orario all’infinito! Senonché ovviamente questa truffa può portare a sanzioni importanti. Chi viene pescato a usare un disco orario motorizzato in un’area di sosta non tariffata va incontro a una sanzione tra i 42 e i 173 euro, come previsto dall’articolo 157 del Codice della Strada. Nel caso di uso di disco orario elettronico in un’area di sosta a pagamento si parla invece di un reato penale, e più nello specifico di Truffa aggravata. A contare qui è l’articolo 640 del Codice penale, con multa da 309 a 1.549 euro, e con reclusione da 1 a 5 anni. Chi usa il disco orario in un’area a pagamento commette infatti una truffa ai danni dello Stato!