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Come si calcola la distanza di sicurezza?

Come si calcola la distanza di sicurezza quando si guida? La distanza di sicurezza indica lo spazio necessario che un conducente è tenuto a tenere durante la marcia dal veicolo che lo precede. Si tratta di un dato estremamente importante, perché di fatto è la misura fondamentale per evitare pericolosi tamponamenti. Ipotizziamo per esempio che il veicolo che ci precede effettui una frenata di emergenza del tutto improvvisa, o che tamponi un veicolo fermo in mezzo alla strada. Noi riusciremo a fermarci in tempo, senza tamponare il veicolo, solamente a patto di avere una distanza sufficiente per permettere al nostro sistema di frenata di interrompere completamente la marcia. Purtroppo, molto spesso gli automobilisti non mantengono una distanza di sicurezza sufficiente, ed è proprio per questo motivo che i tamponamenti sono così comuni. Non di rado, peraltro, nelle strade più trafficate un tamponamento ne genera altri, generando i cosiddetti tamponamenti a catena. Quando le velocità sono ridotte, come potrebbe per esempio accadere su una strada urbana, questo tipo di incidenti può provocare danni tutto sommato ridotti ai veicoli. In altre occasioni, a velocità sostenute, un tamponamento può invece portare seri danni al veicolo, nonché ai passeggeri di entrambi i mezzi coinvolti. Diventa quindi molto importante essere in grado di calcolare in modo abbastanza esatto la distanza di sicurezza da mantenere: vediamo qual è il calcolo necessario, e cosa dice il Codice della Strada a questo proposito.

La distanza di sicurezza nel Codice della Strada: regole e multe

Cosa dice il Codice della Strada a proposito della distanza di sicurezza? L’articolo a cui fare riferimento in questo caso è il 149. Qui si legge che “ durante la marcia i veicoli devono tenere, rispetto al veicolo che precede, una distanza di sicurezza tale che sia garantito in ogni caso l’arresto tempestivo e siano evitate collisioni con i veicoli che precedono”. Si aggiunge anche che “fuori dei centri abitati, quando sia stabilito un divieto di sorpasso solo per alcune categorie di veicoli, tra tali veicoli deve essere mantenuta una distanza non inferiore a 100 metri”. Come si può vedere, non viene indicata nessuna formula specifica per calcolare la distanza di sicurezza: le informazioni date al conducente sono di carattere generale. Come vedremo tra poco, del resto, i fattori da prendere in considerazione per sapere quale distanza mantenere sono diversi, così da variare di volta in volta il risultato finale.
Va peraltro detto che il Codice della Strada prevede delle multe abbastanza precise per chi viene colto a non rispettare la distanza di sicurezza. Si parla infatti di una sanzione economica compresa tra i 39 euro ei 159 euro. A questa si somma anche la decurtazione di punti dalla patente. Va peraltro sottolineato che, se il medesimo soggetto viene colto due volte in due anni a trasgredire questa regola, è prevista la sanzione accessoria della sospensione della patente, da 1 a 3 mesi. La sanzione può inoltre essere peggiore nel caso in cui il mancato rispetto della distanza di sicurezza porti a incidenti con lesioni gravi alle persone. In quest’ultimo caso la multa può arrivare anche a 1.596 euro, con eventuali sanzioni penali per delitti di lesioni colpose o di omicidio colposo.

I fattori da tenere in considerazione per calcolare la distanza minima

Il primo e più importante fattore da tenere in considerazione per il calcolo della distanza di sicurezza è ovviamente la velocità. Al crescere di questa, infatti, aumenta anche la distanza minima tra un veicolo e l’altro. Ma non si tratta dell’unico elemento al quale fare attenzione. Anche le condizioni del fondo stradale vanno infatti considerate, sapendo che su un fondo bagnato, reso scivoloso dalla pioggia, sarà necessario mantenere una distanza maggiore. In una situazione simile, infatti, lo spazio per arrivare a un arresto completo del veicolo è maggiore, tenendo anche in considerazione la possibilità di aquaplaning. Ancora maggiore deve essere la distanza da mantenere in caso di strada innevata o ghiacciata: in questi casi la distanza di sicurezza dovrebbe essere triplicata o perfino quadruplicata. Lo stesso discorso vale anche in caso di nebbia.
Non è tutto qui. La distanza di sicurezza deve essere determinata anche in base alle condizioni dell’auto. Un sistema frenante non particolarmente performante necessita di più metri per garantire l’arresto, così come degli pneumatici con battistrada usurato richiederanno una distanza maggiore. Anche i riflessi del conducente hanno ovviamente un ruolo: la stanchezza, la distrazione, l’età e altri fattori possono incrementare il tempo di reazione. Quando si viaggia a velocità elevate, anche una frazione di secondo può fare la differenza.

Come si calcola la distanza di sicurezza?

Come si è visto, alla medesima velocità di guida non corrisponde sempre la stessa distanza di sicurezza da mantenere. Ipotizziamo in ogni caso di guidare un’automobile in buone condizioni, su fondo stradale pulito e asciutto. In una situazione simile, è possibile calcolare la distanza di sicurezza in modo approssimativo dividendo per 10 la velocità in chilometri orari, per poi elevare al quadrato il risultato. Ipotizziamo quindi di viaggiare a 50 chilometri orari: la distanza da mantenere sarà di 25 metri (ovvero 50/10= 5, 5*5= 25). Chi viaggia a 60 chilometri orari dovrebbe mantenere uno spazio di 36 metri tra il proprio veicolo e quello che precede, chi viaggia a 100 chilometri orari deve stare a 100 metri, e via dicendo.
Come si può capire, quindi, il solo fatto di viaggiare entro i limiti di velocità non garantisce affatto la piena sicurezza. Solamente chi si mantiene entro i limiti prescritti, rispetta la distanza di sicurezza e porge attenzione alla guida può effettivamente affermare di viaggiare in modo sicuro, senza rischiare delle collisioni con i veicoli precedenti. Anche viaggiando a bassa velocità nelle strade della nostra città, se non si mantiene un buon spazio libero di fronte a sé, si rischiano dei tamponamenti tutt’altro che piacevoli. La colpa, peraltro, è sempre del veicolo che arriva da dietro.

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