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Quando è obbligatorio usare le luci di posizione?

La nostra automobile è dotata di un buon numero di luci differenti. Abbiamo i fari abbaglianti e i fari anabbaglianti, abbiamo i fari antinebbia, le luci per lo stop e via dicendo. Le luci di base sono però le luci di posizione, dei fari poco potenti ma assolutamente indispensabili. Più nello specifico, ci sono dei momenti in cui le luci di posizione devono essere assolutamente accese, per non rischiare multe o, ancora peggio, incidenti stradali. Non è certamente un caso se molte persone, appena accesa l’automobile, attivano anche le luci di posizione, a prescindere da orario e luogo. Cosa dice nello specifico il Codice della Strada circa l’utilizzo di questi particolari fari?

Luci di posizione: cosa sono

Le luci di posizione si trovano davanti, dietro e ai fianchi della vettura. Per legge le luci di posizione anteriori devono essere gialle o bianche, mentre quelle laterali devono essere arancioni. Quelle posteriori, invece, devono essere rosse: ogni modifica è severamente vietata. Lo scopo di questi fari è spiegato dal loro stesso nome: servono infatti a indicare la posizione del veicolo, rendendolo ben visibile agli altri utenti della strada. Per come sono disposte queste luci permettono di riconoscere in modo piuttosto preciso la sagome dell’automobile, senza avere invece nessuna funzione legata all’illuminazione dell’area circostante. Di fatto, dunque, è possibile dire che le luci di posizione esistono non per il conducente del veicolo, quanto per tutti gli altri (a differenza dei fari abbaglianti e anabbaglianti). Per accendere le luci di posizione, in genere, è sufficiente fare scattare l’apposito comando a lato del volante, tipicamente a sinistra. Una spia di colore verde indica a livello del quadro degli strumenti l’avvenuta accensione dei fari.

Quando è obbligatorio usare le luci di posizione?

Cerchiamo quindi di capire quando l’uso delle luci di posizione è obbligatorio. Il Codice della Strada ci dice che questi particolari fari devono essere obbligatoriamente accesi a partire da una mezz’ora dopo il tramonto, per restare attivi fino a mezz’ora prima dell’alba. Attenzione: questo non significa che durante la marcia, a partire da una mezz’ora prima del tramonto, le luci di posizione siano sufficienti. No, il veicolo in movimento è infatti obbligato ad accendere anche i fari anabbaglianti e, quando possibile, i fari abbaglianti. Le luci di posizione possono invece essere usate da sole nel momento in cui, durante le ore notturne, il veicolo si ferma o fa una sosta all’interno della carreggiata. Questo obbligo viene meno solamente nel caso di area ben illuminata, o di area di parcheggio. Tutto questo vale per quanto riguarda i centri abitati: nel momento in cui ci si trova su delle strade extraurbane, infatti, le luci di posizione e i proiettori anabbaglianti devono essere accesi anche di giorno!

Ricapitolando, quindi, è più semplice ricordare che c’è solo un caso in cui un veicolo in marcia non è tenuto ad accendere le luci di posizione. Quando, durante il giorno e con buona visibilità, un veicolo si muove per un centro urbano, non è tenuto ad accendere le luci di posizione. In tutti gli altri casi, invece, queste luci vanno obbligatoriamente accese!

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