A partire dall’articolo 2 della L. n. 238/2021, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale del 17/1/2022, cambiano le regole che disciplinano la circolazione di veicoli immatricolati all’estero. A essere modificato è infatti l’articolo 93 bis del Codice della Strada, lì dove si parla delle automobili acquistate all’estero e usate sul territorio italiano. Come è la situazione attuale? E quali veicoli devono obbligatoriamente essere registrati al Registro veicoli esteri (REVE)?
La regola fondamentale da conoscere è quella riportata già al comma 1. Qui viene stabilito che chi risiede in Italia – come cittadino UE o extra UE – ha l’obbligo di immatricolare nel nostro Paese il veicolo di proprietà già immatricolato all’estero, entro 3 mesi dall’acquisizione della residenza. La norma generale è quindi di per sé abbastanza chiara.
Leggermente più complesso è invece il secondo comma. Qui si parla infatti nuovamente del veicolo immatricolato all’estero e utilizzato sul territorio italiano, ma non dal proprietario. Si parlerebbe quindi di un utilizzatore che non è intestatario dell’automobile. In questo caso il documento di circolazione estero dovrebbe essere sempre accompagnato da un documento firmato dall’intestatario. Tale documento deve riportare la data di “cessione” del veicolo, il tipo di prestito effettuato e la durata prevista.
Il REVE – Registro dei Veicoli Esteri un apposito elenco presente nel sistema informativo del PRA, gestito da ACI, ed entra in gioco in una situazione particolare. Nel momento in cui la disponibilità del veicolo immatricolato all’estero dovesse superare i 30 giorni in un anno solare, anche se non continuativi, sarà infatti necessario per l’utilizzatore (e non per il proprietario) registrarsi nel REVE. Va sottolineato che l’obbligo vale sia nel caso di veicolo intestati a persone fisiche, sia in caso di intestazione a persone giuridiche con residenza o sede all’estero, concesso per qualsiasi tipo di utilizzo. Si parla dunque di comodato d’uso, di locazione in leasing, di noleggio senza conducente, di usufrutto e via dicendo.
Va sottolineato che l’iscrizione al Registro dei Veicoli Esteri è obbligatoria anche per tutti i lavoratori subordinati o autonomi che, svolgendo attività professionale in uno Stato limitrofo, circolano regolarmente in Italia con veicoli immatricolati altrove.
A questo punto vale la pena vedere quanto è necessario sborsare per registrare un veicolo con targa straniera al Registro dei Veicoli Esteri. Tale operazione costa in tutto 43 euro. É infatti necessario affrontare il costo della pratica di registrazione, che è di 27 euro, alla quale va aggiunta l’imposta di bollo, pari a 16 euro. Si tratta di una cifra piuttosto bassa, soprattutto se raffrontata alla multa prevista per chi, pur avendone l’obbligo, non effettua la registrazione al REVE. La sanzione prevista è infatti compresa tra i 712 e i 3.558 euro.