Per ottenere la patente è necessario studiare molto, esercitarsi, e sottoporsi a due esami piuttosto complessi. La licenza di guida ci dà la possibilità di muoverci in libertà in qualsiasi occasione – o quasi – senza dover dipendere da altre persone o dai mezzi pubblici. In molti casi, la patente B è un requisito fondamentale per ottenere un lavoro. Quindi sì, la patente di guida è assolutamente uno strumento prezioso da difendere. Il Codice della Strada, però, prevede sia la sospensione che il ritiro della patente. E anzi, c’è persino di peggio: esiste anche la revoca della patente. Ma di cosa si tratta? E come è possibile riottenere la patente dopo che ci è stata revocata?
Il Codice della Strada conosce tante norme, e punisce in modo molto vario le trasgressioni degli automobilisti. Ci sono comportamenti sbagliati ma tutto sommato poco o per nulla rischiosi, che richiedono sanzioni ridotte, che si traducono quindi in poche decine di euro di multa. Poi ci sono trasgressioni leggermente più gravi, che si esplicitano in sanzioni pecuniarie più alte, alle quali si accompagna la decurtazione di punti della patente. E poi ci sono i comportamenti davvero gravi, che prevedono tra le altre cose la sospensione della patente. Ma attenzione: non esiste solo questa misura circa il “venir meno della patente di guida”. Ancor prima della sospensione c’è per esempio il ritiro della patente. Si tratta di una misura eccezionale, prevista dalle Forze dell’Ordine in caso di particolari infrazioni del Codice della Strada di natura lieve, ma che non possono essere trascurate. Pensiamo all’automobilista che circola con una patente scaduta: in quel caso la sua licenza sarà ritirata fino al rinnovo, e quindi per un periodo tendenzialmente breve.
La sospensione della patente è un provvedimento più grave, ordinata non più dalle Forze dell’Ordine, quanto invece dal Prefetto, dalla Motorizzazione Civile o da un Tribunale. La sospensione viene decisa in seguito a delle infrazioni molto gravi, come per esempio il superamento del limite di velocità di oltre 40 chilometri orari, o l’affrontare una curva in contromano. In questi casi viene predisposta la sospensione della patente, per 2 settimane, per 1 mese, per 3 mesi e via dicendo.
E infine c’è la revoca della patente di guida, una misura ancora più grave. Questo perché la revoca corrisponde all’eliminazione della licenza, che da quel momento non esiste più.
Come si diceva, la revoca della patente di guida equivale alla sua eliminazione. Il Codice della Strada prevede, per determinati casi che vedremo tra poco, la revoca della patente per un periodo di 2 oppure 3 anni. Lungi dall’essere un ritiro momentaneo, dunque, la revoca della patente è un atto amministrativo permanente: quella patente non esisterà mai più.
Ma per quali motivi una patente di guida può essere revocata? I casi, definiti dall’articolo 130 del Codice della Strada, sono due: in seguito al venir meno dei requisiti psicofisici necessari per guidare e in seguito a illeciti estremamente gravi.
Per poter guidare, e quindi per avere una patente di guida valida, una persona deve vantare determinati requisiti psicofisici. Al venir meno di questo requisiti, la patente può essere revocata temporaneamente o permanente, nel caso in cui sia possibile e previsto un ristabilimento della salute dell’ex patentato. A trasmettere la revoca della patente, nel caso del venir meno dei requisiti psicofisici, è la Motorizzazione Civile.
Come abbiamo visto, la sospensione della patente è da considerarsi come una sanzione accessoria che si unisce in alcuni casi alle multe e alla decurtazione di punti. Allo stesso modo, la revoca della patente può essere disposta in caso di particolari illeciti. Il Codice della Strada prevede la la revoca della patente nel caso di circolazione con patente sospesa, nonché nel caso di circolazione contromano su strade extraurbane o su autostrade. Come si può capire, la revoca della licenza di guida è pensata per andare a punire i più pericolosi tra i comportamenti, rendendo più sicura la circolazione attraverso la messa da parte dei guidatori meno ligi. La patente di guida può poi essere revocata in caso di guida in stato di ebbrezza di autocarri, di autobus, di complessi di veicoli o altri mezzi con massa complessiva al di sopra delle 3,5 tonnellate. E ancora, la revoca della patente può essere disposta in caso di incidente stradale in stato di ebbrezza, nonché per la recidiva di trasgressioni gravi. Pensiamo per esempio all’automobilista che nello stesso biennio viene colto 2 volte a superare di 60 chilometri orari il limite di velocità, o a quello che viene fermato 2 volte con un tasso alcolemico superiore a 1,5 grammi su litro. Va anche sottolineato che il titolare della patente revocata, se assunto come conducente professionale, può essere licenziato per giusta causa in seguito alla revoca della licenza.
A predisporre la revoca della patente, in caso di illeciti stradali, non è più la Motorizzazione Civile, quanto invece il Prefetto, con un’apposita ordinanza.
Come riottenere la patente di guida revocata? Nel caso di revoca a causa del venir meno dei necessari requisiti psicofisici, sarà necessario sottoporsi a una visita che dimostri il recupero delle funzionalità obbligatorie. Nel caso di revoca della patente motivata da trasgressioni gravi del Codice della Strada sarà invece necessario aspettare i 2 o 3 anni disposti dal Prefetto. A quel punto, dopo aver ottenuto la nuova patente, si verrà considerati a tutti gli effetti dei neopatentati, con tutti i limiti che questo status comporta.