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Distanza di sicurezza: come bisogna comportarsi?

Non si parla molto spesso della distanza di sicurezza. Eppure a pensarci bene, questa regola, se rispettata sempre e comunque, potrebbe evitare moltissimi incidenti. Gran parte dei sinistri stradali, infatti, è rappresentata da tamponamenti, e quindi da un veicolo che per qualsiasi motivo frena all’improvviso e da quello dietro che, viaggiando troppo vicino, non riesce a frenare in tempo. Calcolare la distanza di sicurezza minima non è però semplice, anche perché questa varia grandemente di caso in caso. A questo va poi sommato il fatto che, pur ipotizzando di conoscere il valore esatto della distanza di sicurezza da mantenere (per esempio 100 metri) non è facile mantenerla costante nel tempo. Ma come si calcola la distanza di sicurezza, per evitare incidenti e multe?

Calcolare la distanza di sicurezza

Calcolare la distanza di sicurezza minima, di per sé, non è affatto difficile. Il problema, piuttosto, è che questa viene influenzata da molto fattori diversi. Il primo e più importante aspetto da tenere in considerazione è ovviamente la velocità: più questa è alta, maggiore diventa lo spazio necessario per arrestare completamente il veicolo. Oltre alla velocità devono essere tenute in considerazione le condizioni reali del veicolo. Si parla quindi prima di tutto dello stato dell‘impianto frenante: con dei freni usurati e poco efficienti, infatti, lo spazio di frenata non può che allungarsi pericolosamente. Anche la condizione degli pneumatici può influire sul risultato, ed è dunque necessario conoscere sempre l’usura di gomme e freni prima di mettersi al volante, facendo eventualmente qualche test in una strada poco trafficata. Oltre alle condizioni del veicolo bisogna pensare anche alle condizioni del conducente, in particolare ai suoi tempi di reazione. Una persona che ha dormito poco, che ha lavorato tutto il giorno, che ha bevuto qualche bicchiere di vino e che magari ha una certa età non potrà ovviamente avere dei tempi di reazione ottimali.

A influire sulla distanza di sicurezza da mantenere durante la guida è poi il peso totale del veicolo. Un’automobile con il solo conducente e un’automobile del tutto uguale a pieno carico richiedono infatti uno spazio di frenata differente.

Alcuni esempi per calcolare la distanza di sicurezza

Una volta visti i principali fattori da tenere in considerazione per calcolare la distanza di sicurezza da mantenere nei confronti del veicolo che ci precede sulla strada, possiamo mostrare alcuni esempi. Di base, bisogna sempre partire dalla distanza che deve mantenere un’automobile in buone condizioni che viaggia ai 50 chilometri orari, guidata da un conducente con dei buoni tempi di reazione su un manto stradale asciutto. In questo caso di partenza, la distanza di sicurezza minima raccomandata è di 25 metri. Partendo da questo presupposto, si deve calcolare che, più o meno, al raddoppiare della velocità lo spazio di frenata quadruplica. Seguendo questa semplice formula, si scopre che la stessa automobile vista poco fa, con le medesime condizioni, dovrà tenere una distanza di sicurezza di almeno 100 metri viaggiando a 100 chilometri orari.

Esiste del resto una seconda formula per calcolare la distanza di sicurezza, leggermente più complicata ma comunque abbastanza efficace. È necessario in questo caso dividere la velocità in cui si sta viaggiando per 10, e quindi calcolare il quadrato del risultato. Chi viaggia a 50 chilometri orari deve quindi dividere per 10 (e ottenere 5) e calcolare il quadrato (25 metri) per conoscere la distanza di sicurezza da mantenere.

Riepilogando, ecco i valori da tenere a mente – senza fare calcoli – per mantenere la distanza di sicurezza minima. Queste distanze, va sottolineato, sono da rispettare in condizioni ottimali: in caso di freni usurati e di stanchezza – per esempio – vanno aumentati decisamente. Ecco cosa dice l’ACI:

Viaggiando a 50 chilometri orari è necessario mantenere una distanza di sicurezza 25 metri (pari circa alla lunghezza di 2 autobus);

Viaggiando a 90 chilometri orari è necessario mantenere una distanza di sicurezza di 80 metri (uno spazio più lungo rispetto a quello occupato da due autotreni);

Viaggiando a 130 chilometri orari è necessario mantenere una distanza di sicurezza di circa 130 metri (l’estensione di un campo da calcio).

Distanza di sicurezza: alcuni casi particolari

Sopra ti abbiamo elencato quelli che sono i principali fattori da tenere in considerazione per calcolare l’esatta distanza di sicurezza. In alcuni casi ci sono però ulteriori fattori da tenere in considerazione. In caso di pioggia, di nebbia, di neve o in presenza di un manto stradale scivoloso, la distanza di sicurezza deve essere aumentata. Va sottolineato che il Codice della Strada non dice nulla di preciso a riguardo. Nello specifico, nel Codice ci si limita ad affermare che, in ogni caso, la distanza deve essere tale da garantire sempre l’arresto tempestivo del veicolo per evitare collisioni. Sta dunque al conducente, in particolari situazioni meteorologiche, adeguare non solo la propria velocità, ma anche la propria distanza dal veicolo precedente. C’è solo un caso particolare per il quale il Codice della Strada impone una distanza di sicurezza minima con un valore fisso, ovvero quando di fronte ci si ritrova un veicolo speciale. Si parla dunque dei veicoli spazzaneve o dei veicoli spargisale, i quali, se in funzione, devono essere tenuti a una distanza minima di 20 metri.

Le multe per chi non rispetta la distanza di sicurezza

Di certo le multe per mancato rispetto delle distanze di sicurezza non sono frequenti quanto quelle per eccesso di velocità. Eppure esistono delle sanzioni precise e non trascurabili per chi viaggia troppo vicino alle automobili che lo precedono. In assenza di incidente grave, chi viaggia al di sotto della distanza minima di sicurezza rischia una multa da 42 a 173 euro, alla quale si aggiunge una decurtazione di 3 punti dalla patente. Chi invece, a causa del mancato rispetto della distanza di sicurezza, provoca un incidente con danni gravi ai veicoli coinvolti, va incontro a una multa da 87 a 345 euro. Alla sanzione economica si sommano inoltre la decurtazione di 3 punti nonché la sospensione della patente da 1 a 3 mesi. In caso di recidiva nell’arco di 2 anni, la decurtazione di punti è portata a 5. Nell’eventualità in cui l’incidente abbia provocato lesioni gravi alle persone, le multa può arrivare a 1.734 euro, con una sottrazione di 8 punti ed eventualmente sanzioni penali per lesioni colpose o omicidio colposo.

Mantenere le distanze di sicurezza e restare entro i limiti di velocità permette di ridurre al minimo l’eventualità di incidenti e di multe. Per la velocità ti aiutano i segnalatori COYOTE: per la distanza di sicurezza, invece, devi ricordarti le formule che abbiamo visto insieme!

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